Le banche inglesi fanno causa alla UE: i superbonus non si toccano

Vittoria Patanè

5 Marzo 2013 - 16:54

Le banche inglesi fanno causa alla UE: i superbonus non si toccano

I manager britannici non accettano i tagli ai bonus e decidono di dare mandato ai propri legali per fare causa all’Unione Europa.
Le norme per mettere un tetto ai bonus non sono andate giù ai bankers.

Alla fine del mese scorso infatti, Commissione, Parlamento e Consiglio europeo hanno trovato un accordo per limitare la parte variabile degli stipendi a un livello che sia pari al massimo alla componente fissa dei salari, o sia elevabile a due volte.

La decisioni dei banchieri

I banchieri della City non ci stanno. Secondo il Financial Times, avrebbero già chiesto una consulenza legale contro la norma stabilità dall’UE. Tale norma infatti non rispetterebbe le leggi europee, violando non solo i dettami continentali, ma anche le costituzioni di alcuni Stati Membri Come Austria, Polonia e Germania.

La decisione dei bankers inglesi ha già fatto storcere il muso a parecchi. Dopo il referendum Svizzero sullo stop ai superbonus, ci si aspettava che gli altri Paesi proseguissero sulla stessa strada, ma la Gran Bretagna sembra non averne l’intenzione.

Ecofin

L’Ecofin, il Consiglio di Economia e Finanza dell’Unione, potrebbe però fare marcia indietro.

Il cancelliere dello scacchiere George Osborne ha infatti chiesto più tempo per attuare le modifiche necessarie all’accordo sui superbonus bancari con l’Europarlamento.

"Sono certo che gli eurodeputati siano d’accordo nel rendere possibile il recupero del denaro per le retribuzioni nel caso in cui le cose nelle banche andassero male"

Queste le parole pronunciate all’Ecofin.

Gli altri Paesi

Gli altri Paesi dell’Unione Europea si dichiarano comunque favorevoli alla normativa.

Sia il Ministro delle Finanze tedesco, Wolfang Schauble, che quello italiano Vittorio Grilli hanno espresso più volte la speranza di arrivare ad un accordo con la Gran Bretagna, dopo che il Consiglio avrà apportato le giuste modifiche alla normativa.

Dello stesso parere anche il Presidente irlandese Michael Noonan che sottolinea come una larga maggioranza dei Paesi Europei abbia già espresso un voto favorevole sull’accordo raggiunto con l’Europarlamento.

Noonan ha anche aggiunto:

“Gli ambasciatori Ue dovranno verificare il testo finale con l’Europarlamento, ragionando su alcuni punti tecnici come la data dell’entrata in vigore e i tetti alle remunerazioni".

Infine il Presidente irlandese ha espresso l’auspicio di evitare una rottura totale con Londra, sperando in progressi e modifiche che mettano d’accordo tutti.

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