Le agenzie di rating non avranno vita facile. Ecco le nuove regole imposte dall’UE

Vittoria Patanè

17/01/2013

Le agenzie di rating non avranno vita facile. Ecco le nuove regole imposte dall’UE

Con 579 voti favorevoli, 58 contrari e 60 astensioni, l’Europarlamento ha approvato oggi la riforma delle norme sulle agenzie di rating allo scopo di “ridurre l’eccessivo affidamento ai rating su debito sovrano e operatori finanziari".

Da oggi in poi si cambia musica. Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch (che da sole controllano il 95% del mercato) sono avvertite, ma anche tutte le altre. Le agenzie dovranno sottostare alle regole imposte da Strasburgo allo scopo di evitare i momenti di panico sui mercati causati dai giudizi emessi dalle agenzie stesse.

Adesso manca solo il via libera formale del Consiglio Ue affinché le nuove norme possano entrare in vigore.

Andiamo a vedere le novità più salienti.

Mai più valutazioni improvvise sul debito pubblico

Alla fine di dicembre di ogni anno, le varie agenzie dovranno rendere noto il calendario per i 12 mesi successivi. Sarà possibile pubblicare solo tre valutazioni non sollecitate l’anno per impresa o Stato sovrano. Un numero maggiore sarà possibile solo se il rating verrà richiesto da uno Stato o a fronte di giustificazioni dettagliate.

I rating potranno essere resi noti solo dopo la chiusura dei mercati europei e almeno un’ora prima dell’apertura.

Per quanto riguarda le imprese, le agenzie avranno l’obbligo di avvisare le varie società riguardo l’oggetto della valutazione almeno un giorno prima, in modo da permettere loro di effettuare una correzione dell’ultim’ora.

Niente giudizi politici

Le agenzie dovranno astenersi dal dare suggerimenti di politica economica o giudizi politici.

Non potranno quindi rilasciare dichiarazioni che annuncino la revisione di un determinato gruppo di paesi, anche qualora queste “fossero corredate di relazioni sui singoli stati”.
Le agenzie dovranno inoltre evitare “qualsiasi raccomandazione diretta o esplicita sulle politiche delle entità sovrane”.

Scopo di questa importante norma, è quello di prevenire rischi di contagio che possano acuire i problemi di un determinato Paese.

Responsabilità e ricorsi

Gli investitori che basano la loro attività sui rating potranno citare in giudizio una determinata agenzia nel caso in cui essa violi le norme di legge imposte dall’Ue, sia intenzionalmente che per negligenza. Tali violazioni infatti potrebbero arrecare pregiudizio a investitori o emittenti che con la nuova norma vengono tutelati.

Piattaforma Ue

È prevista la creazione di una piattaforma europea dei rating accessibile a tutti. Essa conterrà tutte le valutazioni emesse su una singola società o strumento finanziario allo scopo di permettere una migliore valutazione del rischio creditizio.

L’UE incoraggia inoltre le singole banche o imprese ad impegnarsi per sviluppare maggiori capacità di valutazione del rischio di credito, allo scopo di svincolarsi sempre di più dai giudizi esterni che condizionano le decisioni dei singoli istituti, obbligandoli talvolta a vendere titoli di società colpite da downgrade.

Concorrenza e conflitto d’interesse

Gli emittenti di prodotti particolari con asset ricartolarizzati (la finanza strutturata, composta da due elementi principali: un’obbligazione e una o più opzioni), che pagano per ottenere un rating, dovranno cambiare agenzia ogni quattro anni, così da assicurare una certa rotazione.

Escluse da questa norma però le piccole agenzie poiché già sfavorite dallo strapotere delle tre grandi (S&P, Moody’s e Fitch), ma anche gli emittenti che si servono di almeno 4 agenzie per la valutazione di oltre il 10% del totale degli strumenti finanziari strutturati esistenti.

Infine Strasburgo stabilisce che, un’agenzia non potrà pubblicare valutazioni nel caso in cui un’azionista o un socio, che possieda almeno il 10% del diritto di voto, abbia investito sull’agenzia in corso di rating. In caso di pubblicazione, dovrà informare il pubblico sul conflitto di interessi presente.

Dichiarazioni e Commenti

Michel Barnier, commissario europeo al Mercato interno e ai Servizi finanziari, si dichiara soddisfatto del lavoro svolto: “Da ora in poi le agenzie di rating dovranno essere più trasparenti quando daranno dei voti ai singoli Stati sovrani, e dovranno seguire regole più strette, che le obbligheranno a rendere conto nel caso di un errore, intenzionale o no”.
Dello stesso avviso Leonardo Dominici, europarlamentare del PD e relatore del provvedimento. “Con questo regolamento facciamo dei passi in avanti: le novità introdotte sono pienamente coerenti con l’ispirazione di fondo del testo, ossia di favorire il rating interno, di avere una pluralità di voci affidabili e comparabili al servizio degli investitori e di mettere in discussione l’oligopolio che ha caratterizzato fino a oggi l’offerta di rating”.

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