La Casta non è solo made in Italy. Il parlamento europeo prevede laute buonuscite dopo soltanto 12 mesi di lavoro a Bruxelles: le cifre vanno dai 40mila euro circa a 150mila
La casta italiana, tanto criticata per emolumenti, sprechi e pensioni d’oro, è però, in buona compagnia con quella europea. Sedere nel parlamento europeo infatti, non è un bel colpo soltanto per lo stipendio che supera i 6.000 euro, i rimborsi spese per gli spostamenti e la lauta pensione, ma anche per la buonuscita d’oro a cui i parlamentari hanno diritto dopo soltanto 12 mesi di carica.
Le prossime elezioni europee si tengono il 25 maggio, alcuni parlamentari seduti a Bruxelles manterranno il proprio posto, altri non sono stati ricandidati o non saranno rieletti, ma per loro è previsto un lauto premio di consolazione. Il Fatto Quotidiano ha fatto i conti in tasca ad alcuni europarlamentari italiani che probabilmente stanno per essere sostituiti a Bruxelles, ma torneranno in patria con un bel malloppo.
Indennità transitoria
Si chiama indennità transitoria, anche se a Bruxelles preferiscono chiamarla incentivo al reinserimento lavorativo: in sostanza si tratta di una buonuscita. Fabrizio Bertot (Fi), Franco Bonanini (ex Pd), Susy De Martini (Fi) e Franco Frigo (Pd) hanno messo piede per la prima volta a Bruxelles nel 2013; se non venissero rieletti alle elezioni di maggio lascerebbero il parlamento europeo con quasi 40.000 euro in tasca ciascuno. Mica male per 12 mesi di lavoro.
Un anno di parlamento europeo infatti vale circa 40.000 euro, oltre ovviamente alla pensione. L’indennità transitoria infatti, si calcola moltiplicando ogni anno di attività per un mese di stipendio che equivale a 7.956 euro lordi, circa 6.200 netti. Il minimo di mensilità elargite sono 6, dopo 12 mesi di lavoro, e il massimo 24 per coloro che siedono in parlamento da oltre 20 anni.
Tra i parlamentari italiani l’unica a poter percepire le 24 mensilità di buonuscita potrebbe essere Cristiana Muscardini, stabilmente ancorata al suo scranno a Strasburgo dal 1989, quando venne eletta nelle file dell’Msi. Moltiplicando i 6.200 euro circa netti per 24 si ottiene una buonuscita intorno ai 150.000 euro. Ciriaco De Mita, ora candidato sindaco nella sua Nusco, dopo vent’anni di carriera percepirà più di 120.000 euro netti. Anche Mario Borghezio se non dovesse essere rieletto nella circoscrizione centro percepirà una cifra intorno ai 1.000 mila euro.
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