Durante un’intervista esclusiva alla Bild, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha voluto rassicurare il nostro paese, per una rara volta: ha infatti dichiarato che non c’è nulla di cui preoccuparsi, perché l’Italia non diventerà una seconda Cipro e ha ribadito che "i risparmiatori tedeschi sono al sicuro e in Europa vogliamo migliorare ancora le regole. Cipro è e rimane un caso particolare e unico".
Cipro rimane un caso unico
Il ministro ha poi precisato che le due principali banche cipriote erano "di fatto non più solvibili e lo Stato cipriota non aveva più i soldi per garantire i depositi, neanche più 100mila euro". Quando l’intervistatore gli chiede se ora è il turno dell’Italia o della Germania, lui risponde: "Non c’è alcun fondamento in merito. I depositi fino a 100.000 euro sono protetti ovunque nell’Ue. In Germania e in molti altri Stati la garanzia va molto al di la’ di questa somma".
Questione euro
Durante l’intervista, il ministro tedesco ha anche risposto a delle domande riguardanti la situazione dell’euro, tra cui:
- se l’euro oggi è più sicuro di quanto non lo fosse tre anni fa, e a questa domanda Schaeuble ha risposto di sì e ha precisato, "lo si è constatato proprio nella crisi di Cipro, con le turbolenze che non hanno contagiato gli altri paesi del Sud Europa. All’inizio del 2012 la situazione era diversa, quando a causa delle imminenti elezioni in Grecia i tassi di interesse sono improvvisamente schizzati in alto in tutto il Sud Europa. Anche i mercati finanziari hanno capito che siamo meglio preparati. Abbiamo ottenuto molto";
- se ora sia più facile uscire dalla moneta unica, e in questo caso il ministro ha risposto di no, affermando che "più importante è il fatto che siamo abbastanza forti per mantenere tutti a bordo";
- infine, se la moneta unica possa dividere il continente, domanda alla quale ha risposto negativamente, sottolineando che "l’euro ha dato buona prova di se’ anche nella crisi. Finora tutto si è svolto in maniera molto migliore di come pensavano molti esperti. Nei libri di storia leggeremo che questa crisi ha avvicinato l’Europa ancora di più".
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