La Cina continua a frenare Bitcoin, ma c’è chi vede un balzo oltre $100.000 entro l’estate

Pierandrea Ferrari

24 Maggio 2021 - 10:32

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La stretta regolatoria cinese continua ad affossare il Bitcoin, tornato nel fine settimana su minimi intraday di poco più di 32.000 dollari, per poi rimbalzare. Ma aldilà degli ultimi chiari di luna, la divisa raccoglie ancora un largo consenso sul mercato, al punto che già si vocifera di un possibile maxi-balzo oltre i 100.000 dollari.

La Cina continua a frenare Bitcoin, ma c’è chi vede un balzo oltre $100.000 entro l’estate

Niente tregua sull’asse Cina-Bitcoin. Nell’ultimo fine settimana, sull’onda lunga dello stop della Pboc ai servizi in criptovalute per gli istituti finanziari del Dragone, e di riflesso al blocco delle miniere ordinato dai vertici di Pechino, la divisa è tornata a scambiare su minimi intraday di poco più di 32.000 dollari, per poi rimbalzare oltre la soglia dei 36.000.

Quali prospettive, ora? Le criptovalute che stornano tengono sulle spine le Borse, già alle prese con i trend inflativi negli Stati Uniti, per i quali sono attesi gli ultimi dati settimanali, ma secondo i bull del BTC al maxi-pullback degli ultimi dieci giorni potrebbe seguire un’altra cavalcata da record, anche sopra i 100.000 dollari, e già nei prossimi tre mesi.

Cina-Bitcoin, alta tensione. Ma c’è chi vede un balzo oltre i $100.000 entro l’estate

A tracciare la strada, ai microfoni del network USA Cnbc, è stato il fondatore e CEO del wallet di criptovalute Ballet, Bobby Lee, che incalzato sugli ultimi movimenti della crypto ha affermato:

“Non sarebbe una sorpresa se il BTC, dopo essere sceso sui livelli attuali, tornasse in rally. Penso che si potrebbe andare anche oltre i 100.000 dollari entro l’estate, o al massimo da qui al prossimo autunno”.

Lee, di fatto, ancora la sua previsione a quanto avvenuto quattro anni fa, quando la Cina iniziò il suo giro di vite sugli exchange del paese, per poi decidere di ammorbidire la propria posizione. Un cambio di rotta che aveva permesso alla valuta di correre verso nuovi massimi storici, intorno ai 20.000 dollari, poche settimane prima che scoppiasse la bolla.

Se, anche stavolta, da Pechino dovessero arrivare segnali di distensione - complici anche i lavori sul fronte dello yuan digitale, fiore all’occhiello del ramo critpovalutario nazionale - allora il BTC potrebbe davvero riprendere le fila della bull run dell’ultimo anno, spezzata prima da Musk e poi dai venti di guerra dalle banche centrali.

Senza dimenticare, poi, che il BTC dovrebbe ancora capitalizzare il tasso (record) di adozione istituzionale, senza precedenti nella breve storia delle tecnologie, e anche l’attesissimo lancio dei primi Exchange-traded fund (ETF) dedicati, previsti negli USA per il prossimo settembre.

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