Solo nell’ultimo anno sono arrivati in Italia 4 miliardi di dollari: l’Italia è dopo Gran Bretagna e Francia il terzo paese europeo per investimenti complessivi provenienti dalla Cina.
Pechino continua a fare shopping in Europa, e alla grande. A dirlo è un’inchiesta pubblicata oggi dal Financial Times che rivela come dal 2010 al 2012 gli investimenti cinesi nel vecchio continente sono più che quadruplicati, passando da 6 a 27 miliardi di dollari.
Secondo il quotidiano finanziario britannico, che cita fonti di Deutsche Bank, è più che lecito pensare che la stessa dinamica si sia registrata nell’ultimo biennio.
D’altronde è dal 2008 che la Cina investe grandi quantità di dollari in Europa: la crisi finanziaria ha fatto scappare gli investitori tradizionali dal vecchio continente i cinesi gli si sono sostituti quasi senza soluzione di continuità.
Ma lo shopping cinese non si concentra solo in Europa, perché anzi in Africa e America Latina Pechino continua la sua campagna acquisiti di materie prime e terreni agricoli.
L’anno dell’Italia
Secondo il Financial Times, ogni anno gli investimenti cinesi tendono a concentrarsi in un determinato paese. Secondo il quotidiano della City, il 2014 è stato l’anno dell’Italia, principale bersaglio dello shopping cinese in Europa.
Quasi 4 miliardi di dollari – dei 6 miliardi di investimenti complessivi- sono arrivati in Italia sono da gennaio ad oggi. Dopo Gran Bretagna e Francia, che raccolgono rispettivamente 18 e 8 miliardi di finanziamenti, l’Italia è il terzo Paese europeo per dimensione degli investimenti cinesi.
Il nostro Paese si colloca davanti alla Germania (5 miliardi), Grecia (4 miliardi e mezzo), Portogallo (4 miliardo e 400 milioni) e Spagna (1 miliardo e mezzo).
Insomma, nonostante la lentezza delle nostra giustizia e le lungaggini di una burocrazia bizantina, quello che sta avvenendo con la Cina dovrebbe farci riflettere sul fatto che l’Italia è ancora in grado di attrarre cospicui investimenti esteri.
Le paure degli europei
Al momento, a quanto riporta il Financial Times, Pechino dispone di 4 trilioni di dollari di riserve pronti per essere investiti all’estero. La quota che investe in Europa è dunque un’inezia rispetto al potenziale.
Secondo Derek Scissors, un analista dell’American Enterprise Institute:
“ il volume degli investimenti cinesi in Europa non è ancora quello che potrebbe essere perché gli europei non vogliono per il momento vendere alla Cina le tecnologie più sofisticate di cui dispongono e non c’è molto altro che la Cina voglia comprare".
In ogni modo, secondo Citi Bank, il 97% delle società cinesi che hanno già fatto investimenti in Europa affermano che intendono investire di più nei prossimi anni. Sempre secondo la Banca americana, il totale degli investimenti cinesi all’estero, e specialmente verso l’Europa, arriverà almeno a 200 miliardi annui nel 2017.
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