L’euro continua ad essere guidato dall’outlook ciclico e dall’imponenza dei rischi di coda nella periferia dell’Eurozona, scrive in una nota Citibank sottolineando come le misure di allentamento della Banca Centrale Europea siano mirate ad essere negative per la moneta unica.
Il contesto supportivo per un Euro più forte e in recupero è in contrasto, tuttavia, con la visione della banca centrale che vorrebbe una moneta più debole e che anche per questa ragione ha tagliato i tassi di interesse sul rifinanziamento dichiarando la propria apertura alla possibilità di portare in zona negativa quelli sul deposito.
Il rally dei titoli di stato delle periferie europee è un driver importante verso un euro sempre più forte:
"Possibili downgrade per Spagna, Italia o Francia potrebbero mettere sotto test l’ultimo rally; qualsiasi ombra di elezione è un campo minato, ma il punto è che i rischi di disintegrazione della moneta unica sono stati riposti da tempo."
Tuttavia, conclude la nota, con il pieno svolgimento del carry trade e la sovrabbondanza di liquidità globale destinata ad aumentare, è possibile che i rischi di coda legati alla periferia della zona euro "perdano importanza come driver per la moneta unica".
La BCE fa bene o male all’Euro?
Negli ultimi periodi l’Euro è stato guidato da fattori completamente estranei all’andamento dei fondamentali economici, in particolare ad influenzare la moneta unica è stato l’andamento del mercato obbligazionario e la serie di rischi messi in atto dalla crisi economica.
Ad oggi, la Banca Centrale Europea vorrebbe una moneta più competitiva, mentre l’euro continua ad essere ostinatamente forte. Non a caso, dunque, secondo alcuni analisti le dichiarazioni di Draghi durante la conferenza stampa (e poi ribadite anche nel discorso di Roma) hanno proprio lo scopo di indebolire il corso dell’Euro.
"Non c’è dubbio che Draghi abbia voluto infliggere qualche colpo all’euro" Sean Callow, da Rialzista sull’Euro? Attenzione, Mario Draghi ti osserva!
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