L’UE adotta la linea dura: “le banche deboli non hanno futuro, lasciatele fallire”

Vittoria Patanè

10 Febbraio 2014 - 15:53

Danièle Nouy, direttrice dell’SSM, lancia l’ennesimo avvertimento alle banche comunitarie: quelle più deboli falliranno in nome della stabilità

L’UE adotta la linea dura: “le banche deboli non hanno futuro, lasciatele fallire”

Sono parole di fuoco quelle pronunciate da Danièle Nouy direttrice del Single Supervisory Mechanism, l’ente di supervisione dell’Eurozona. A riportarle è il maggior quotidiano economico del continente, il Financial Times, sulle cui pagine si leggono pensieri in linea a quelli già espressi in passato dal Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi.

"Dobbiamo accettare l’idea che alcune banche non hanno futuro”

ha detto a chiare lettere l’ex capo dell’agenzia di supervisione bancaria francese, ora passata ai vertici comunitari.

L’Unione Europea dovrà diventare più severa se si vuole che l’economia dell’Eurozona torni in salute:

"Dobbiamo lasciare che alcune banche scompaiono in modo ordinato, e non tentino necessariamente di fondersi con altri istituti di credito per cercare di salvarsi. Ammetto che il momento migliore per cambiare le regole non è nel mezzo di una crisi, ma ciononostante c’è la possibilità di fare di più e alcuni paesi stanno applicando norme più rigide"

Lo scopo è quello di ripulire il sistema bancario per renderlo più forte e affidabile. Le “banche” malate non dovranno essere salvate, bensì sacrificate sull’altare della stabilità.

I timori sui prossimi stress test dunque, diventano di giorno in giorno più grandi. Soprattutto in Italia, dove la maggior parte delle banche non può certo dirsi “pulita” ed estranea a ogni dubbio.

Ma a quanto pare la linea europea è già stata decisa: niente più scuse, tolleranza zero. A sopravvivere saranno solo le banche che dimostreranno di essere in salute. Le altre verranno lasciate a loro stesse:

Non so quante banche debbano fallire. Quel che so è che vogliamo avere il più alto livello di qualità. Sappiamo di avere una sola opportunità per dimostrare la nostra credibilità e la nostra reputazione".

Insomma nonostante le recriminazioni arrivate dai vari leader politici, italiani e tedeschi soprattutto, l’UE sembra aver optato per la linea dura. Staremo a vedere.

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