Sempre più PMI italiane afflitte dalla recessione vengono comprate dai tedeschi a prezzi stracciati. Italia in saldo
Le PMI italiane sono in saldo. Ormai, purtroppo, non è una novità. Recessione, credit crunch e cuneo fiscale non stanno lasciando scampo alle nostre imprese e sempre più persone decidono di cessare la propria attività strozzate da una crisi che non accenna a fermarsi.
Ma chi è che fa incetta delle nostre aziende? I tedeschi, la cui economia continua ad essere florida e colma di liquidità, grazie ai finanziamenti a basso costo disponibili in Germania e a quel surplus delle partite correnti che, sebbene condannato più volte dalla Commissione Europea, continua a mantenersi straordinariamente alto.
PMI in svendita
Come riporta l’autorevole quotidiano inglese Financial Times infatti, nel corso del 2013, 23 pmi italiane sono state vendute ai tedeschi a prezzi relativamente bassi. A queste 23, si aggiungono le 20 dell’anno prima.
In due anni insomma 43 aziende italiane sono diventate tedesche. E non parliamo di piccole realtà, ma di società come a pH di Tavernelle Val di Pesa, vicino a Firenze, uno dei più grandi fornitori del nostro paese attivo nel settore del food testing, svenduto alla TÜV SÜD di Monaco di Baviera.
Carlos Mack, legal adviser di Lehel Invest Bayern, spiega come la sede centrale di molte PMI italiane sia stata trasferita, in silenzio e con discrezione, in Germania:
L’obiettivo è quello di spostare gli asset più di valore (marchi, brevetti, management, liste di clienti) lontano dall’Italia, dove è più facile trovare finanziamenti da banche non italiane»
Insomma le grandi aziende tedesche acquisiscono i loro subfornitori italiani a prezzi vantaggiosi, approfittando delle difficoltà che queste PMI si trovano ad affrontare in Italia. Per loro è, allo stesso tempo, un modo di investire e di assicurarsi che le forniture che arrivano dal nostro paese non cessino a causa della crisi.
I problemi fondamentali che si potrebbero presentare però a questo punto sarebbero due: perdita di posti di lavoro in Italia, ma anche di pezzi importanti della nostra industria che, a lungo termine, potrebbero comportare pesanti conseguenze per l’assetto italiano.
Le PMI italiane diventano tedesche. Per quanto ancora continuerà questa svendita?
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