Jobs Act, congedo parentale: cambiano le regole per madri e padri. Estensione fino ai 12 anni del figlio

Vittoria Patanè

24 Febbraio 2015 - 16:46

Ecco come cambia il congedo parentale con l’approvazione del decreto attuativo del Jobs Act

Jobs Act, congedo parentale: cambiano le regole per madri e padri. Estensione fino ai 12 anni del figlio

Il decreto attuativo del Jobs Act, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 20 febbraio, modifica le regole relative al congedo parentale, cioè all’astensione facoltativa dal lavoro per il padre o per la madre che debba occuparsi del figlio minorenne.

Vediamo dunque quali sono le nuove regole stabilite dal Jobs Act

Congedo parentale INPS: cos’è e cosa cambia
Fino a ieri, il padre o la madre avevano diritto ad un periodo di astensione facoltativa da lavoro per un massimo di sei mesi da ripartire tra entrambi i genitori entro e non oltre i primi otto anni di età del minore.

Il decreto attuativo del Jobs Act approvato dal Governo Renzi, estende il diritto al congedo parentale fino ai 12 anni di vita del bambino.

Modificati anche i parametri di indennità. La legge Fornero prevedeva infatti un’indennità pari al 30% della retribuzione, per un periodo di tempo pari a 6 mesi complessivi tra i genitori, fino ai 3 anni di vita del bambino.

Con il Jobs act i genitori avranno diritto a ricevere dall’INPS l’indennità del 30% fino ai 6 anni di età del figlio.

Congedo parentale a ore: i cambiamenti
Per andare incontro alle esigenze delle famiglie, a partire dal 2013 il decreto anti-infrazione consentiva la fruizione oraria dei congedi parentali. Fino al compimento degli 8 anni di età del bambino, padri e madri potevano richiedere di assentarsi dal lavoro per alcune ore allo scopo di non perdere l’intera giornata lavorativa.

Il decreto attuativo approvato dal Consiglio dei Ministri chiarisce che, in caso di macata regolamentazione delle modalità di fruizione del congedo parentale a ore, sarà il genitore a scegliere se usufruire del congedo giornaliero o di quello orario.

Quest’ultimo viene consentito in misura pari alla metà dell’orario medio giornaliero del periodo di paga quadrisettimanale o mensile immediatamente precedente a quello nel corso del quale ha inizio il congedo parentale.

Si sottolinea che viene esclusa la cumulabilità della fruizione oraria del congedo parentale con permessi o riposi.

Congedo di paternità
La precedente legislazione prevedeva il diritto al congedo di paternità solo per i lavoratori dipendenti. La nuova normativa estende il congedo di paternità a tutte le categorie di lavoratori. Dal 2015 i padri potranno fruire del periodo di astensione da lavoro nel caso in cui la madre sia impossibilitata per motivi naturali o contingenti.

Congedo di maternità
Il congedo di maternità viene esteso anche alle lavoratrici autonome iscritte alla Gestione Separata INPS e alle lavoratrici del settore agricolo per le quali viene prevista la possibilità di assentarsi dal lavoro per un massimo di 5 mesi.

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