S&P conferma il rating BBB dell’Italia, ma mantiene l’outlook a negativo. Intanto la borsa di Milano è scesa sui minimi da oltre due mesi
L’agenzia di rating Standard & Poor’s è tornata a occuparsi della situazione economico-finanziaria della Repubblica Italiana, confermando il giudizio sul merito di credito a lungo termine a “BBB” e quello di breve termine ad “A-2”. I rating sul debito sovrano italiano restano piuttosto bassi, non lontani dal giudizio “junk”, ovvero spazzatura. Tra l’alto l’agenzia di rating americana ha mantenuto l’outlook a “negativo”, per cui non vanno esclusi nuovi downgrade nei prossimi mesi in caso di peggioramento del contesto economico-finanziario domestico e/o europeo.
Secondo gli analisti di S&P l’economia italiana resta ricca e diversificata. Tuttavia, la ripresa economica resta fragile in uno scenario di elevato debito pubblico. Questi fattori negativi restano un fardello non semplice da sostenere nel lungo termine, soprattutto se si considera che il quadro politico è ancora abbastanza incerto. L’Italia deve fare i conti con un debito pubblico su livelli record (oltre 2mila miliardi di euro), una disoccupazione su livelli mai visti (quasi 1 giovane su 2 non lavora), consumi al palo, tassazione insostenibile, recessione prolungata, pressioni deflazionistiche (l’inflazione è ai minimi dal 2009) e potere d’acquisto delle famiglie ai minimi storici.
Da un punto di vista finanziario i tassi sui titoli di stato stanno diminuendo negli ultimi mesi, soprattutto sulla parte breve della curva dei rendimenti. Lo spread Btp-Bund è sceso in area 220 punti base, ai minimi da circa due anni e mezzo. Da inizio mese, invece, è in deciso calo la borsa di Milano, appesantita dalla performance deludente dei titoli finanziari. A Piazza Affari prosegue la discesa dell’indice azionario principale FTSE/MIB, che ieri ha chiuso la seduta con una flessione dello 0,94% a 17.805 punti. Da inizio mese la perdita ammonta al 6,4%, con l’indice sceso sui minimi da oltre due mesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA