Si sa ormai che i colloqui di Bersani non sono andati particolarmente bene. Al momento, Bersani non sembra avere i numeri necessari per vincere un voto preliminare di fiducia al Senato italiano - in assenza del quale non sarà consentito al nuovo governo di insediarsi.
Chiaramente, il fallimento di Bersani nel formare un governo renderebbe più probabili nuove elezioni anticipate. Ma c’è ancora qualche spazio per i negoziati. Per il momento, abbiamo cercato di immaginare il contenuto dell’incontro tra Bersani e Napolitano.
I tre scenari
- Scenario 1: Bersani ammette di non avere i numeri necessari e chiede più tempo per trovare un accordo.
Questo è del tutto possibile, e non dovrebbe essere un grosso problema per Napolitano quello di dare a Bersani più tempo per un secondo giro di colloqui. Tuttavia, non è chiaro quanto cambierebbe anche con un’estensione del tempo se nessuno dei due grandi partiti non si sposta dalla sua posizione attuale.
- Scenario 2: Bersani ammette di non avere i numeri necessari, ma chiede di essere comunque insignito dell’incarico.
Il ragionamento di Bersani qui sarebbe che, quando arriverà il momento di votare la fiducia al nuovo governo, alcuni senatori (principalmente dal Movimento Cinque Stelle) finiranno per sostenerlo. Si tratta di un gioco d’azzardo enorme, però. Al momento, anche ammettendo che tutti i senatori di Monti votino la fiducia al nuovo governo, Bersani avrebbe ancora bisogno di almeno 15 senatori per raggiungere la maggioranza minima richiesta di 160.
Napolitano non può decidere di correre il rischio - ed ecco perché. Quando si forma un nuovo governo, esso deve vincere un voto di fiducia in entrambi i rami del parlamento italiano entro dieci giorni dal giuramento prima di entrare in ufficio. Se non lo fa, rimane come soluzione temporanea, mentre il Presidente della Repubblica Italiana decide cosa fare dopo.
Un noioso (ma necessario) avvertimento prima di passare allo scenario 3. È possibile che i senatori italiani lascino la camera prima di una votazione, così saranno dichiarati "assenti". I senatori assenti non contano. Ora, il leader di Lega Nord Roberto Maroni ha accennato alla possibilità che i suoi senatori e quelli di Berlusconi lascino la camera in blocco prima del voto di fiducia chiave per un ipotetico nuovo governo di centro sinistra - il che consentirebbe a Bersani di vincere la votazione.
Naturalmente, Maroni ha chiarito che questo potrebbe avvenire solo se "certe condizioni" fossero soddisfatte - tra cui un accordo per eleggere un uomo vicino al centro-destra come prossimo presidente italiano il prossimo mese. Ma questo potrebbe essere un modo per uscire dall’impasse.
- Scenario 3: Bersani getta la spugna e riconsegna il mandato al Presidente Napolitano.
Questo non significa automaticamente nuove elezioni - che, in ogni caso, possono solo essere indette dal nuovo presidente italiano quando entrerà in ufficio a metà maggio. Napolitano dovrebbe iniziare un nuovo ciclo di negoziati e poi decidere cosa fare. Il risultato più probabile sarebbe che il Presidente della Repubblica Italiana proponesse un temporaneo ’governo di unità nazionale’.
Il nuovo governo dovrebbe essere guidato da qualcuno al di fuori dei "tradizionali" partiti politici, ma i ministri potrebbero venire dai partiti politici. Non è chiaro se il partito di Berlusconi concederebbe il suo sostegno, ma questa soluzione potrebbe avere qualche possibilità di vincere il supporto del Movimento Cinque Stelle. Questo ’governo di unità nazionale’ perseguirebbe un programma chiaramente limitato, e aprirebbe la strada a elezioni anticipate - forse già il prossimo anno, ma con una nuova legge elettorale.
In questo momento è tutto molto in aria in Italia, ma in caso di mancanza totale di un risultato dai colloqui, tutti improvvisamente si ricorderanno quale paese dovrebbe essere al centro delle preoccupazioni dell’eurozona.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: OpenEurope |
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