Economia e migranti: l’Italia è in debito con loro? Secondo fonti autorevoli abbiamo dato troppo poco rispetto a quanto invece ottenuto.
L’Italia è in debito con i migranti?
A sollevare l’ennesimo dibattito sul tema sono state le ultime dichiarazioni del presidente dell’INPS, Tito Boeri, che ha parlato di come gli immigrati (regolari) ci abbiano donato più di quanto ricevuto in cambio.
Di cosa stiamo parlando nel dettaglio? Di crescita economica e pensioni. Secondo Boeri, infatti, i migranti hanno permesso all’Italia di guadagnare un punto percentuale di Prodotto Interno Lordo di contributi sociali, ma per contro, nessuno ha mai erogato le loro pensioni.
Posta da un’altra prospettiva e in ripresa del quesito di apertura della nostra discussione: l’Italia è davvero in debito con i migranti?
Migranti: per Boeri ne abbiamo bisogno
Il monito di Boeri nei confronti del Governo è immediato. Per il presidente INPS oggi più che mai l’Italia ha bisogno dei migranti, che sono soprattutto giovani e lontani dalla pensione, in un’ottica di finanziamento del sistema di protezione sociale.
Sono ben 8 i miliardi di contributi sociali versati dagli immigrati nelle casse dello Stato, mentre sono soltanto 3 i miliardi ricevuti dagli stessi sotto forma di pensione e prestazioni sociali. Il saldo netto per le casse INPS, fa notare Boeri, è dunque di 5 miliardi di euro.
L’Italia ha bisogno dei migranti proprio ora che tra le file della popolazione sta crescendo una percezione totalmente negativa degli stessi e del loro costante incremento. Il loro apporto al sistema sociale, dice Boeri, è tuttavia molto importante. Le critiche al suo intervento non si sono fatte attendere.
E allora gli italiani?
Il discorso sull’Italia, sui migranti e sul loro impatto economico sembra ripetersi ogni volta secondo lo stesso copione. Se il Belpaese ha bisogno dei migranti dato che contribuiscono dal punto di vista sociale, non sarebbe meglio implementare politiche sociali a sostegno della famiglia italiana per permettere ad essa stessa di contribuire?
Secondo quanto affermato da Boeri, anche con politiche sociali volte ad incrementare la fecondità delle donne italiane e dunque le nascite il contribuito degli immigrati, regolari s’intende, rimarrebbe fondamentale per il Paese.
“Non sono i bonus temporanei a cambiare la propensione degli italiani a riprodursi”,
ha aggiunto il presidente INPS il quale ha fatto notare come qualsiasi tipo di politica sociale a sostegno della famiglia deve essere duratura per avere successo. L’aumento delle nascite italiane avrebbe sì effetti positivi sul sistema pensionistico, ma soltanto nel lungo periodo.
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