Ottimismo dai dati provvisori dell’Istat sul mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione scende sorprendentemente all’11.4%.
Sorprende il tasso di disoccupazione di marzo pubblicato in via provvisoria dall’Istat.
Nuovi segnali positivi dal mercato del lavoro in Italia: il tasso di disoccupazione provvisorio calcolato dall’Istat nel mese di marzo segna un calo all’11.4%, da quota 11.7% del mese predente.
Rimaniamo in attesa dei dettagli contenuti all’interno del report sul mercato del lavoro, occupati e disoccupati in Italia a marzo.
Mercato del lavoro a marzo - i dati provvisori dell’Istat
- Occupati
A marzo il numero di occupati sale dello 0,4%, ovvero di 90 mila unità - segnando un ritorno ai livelli registrato ad inizio anno.
La buona notizia riguarda sia i lavoratori permanenti (+42 mila) che i lavoratori a termine ( +34 mila) e gli indipendenti (+14 mila).
I nuovi lavoratori di marzo sono sia uomini che donne, male invece i candidati nel range di età 25-34 anni.
Il tasso di occupazione aumenta dello 0.2% al 56,7%.
A livello trimestrale l’Istat nota come il numero di occupati rimanga sostanzialmente invariato rispetto all’ultimo trimestre 2015. Sa segnalare il buon +0,5% dei dipendenti permanenti rispetto agli ultimi tre mesi dello scorso anno.
- Disoccupati
Diminuiscono i disoccupati di 63mila unita, ovvero del 2.1% a marzo. Coinvolti sia gli uomini che le donne.
Nella variazione trimestrale, i primo tre mesi del 2016 vedono una diminuzione dei disoccupati dello 0,5% (15 mila unità).
- Inattivi
La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni segnalata dall’Istat a marzo è in calo dello 0,3% (-36 mila), soprattutto quasi esclusivamente grazie alle donne e i maggiori di 25 anni. Il tasso di inattività segnala un calo dello 0.1% al 35,9%.
Nel primo trimestre 2016 il numero di inattivi è sceso dello 0,3%, ovvero 43 mila.
- Variazione annualizzata a marzo
Rispetto ad un anno fa, il numero di occupati è in salita del +1,2% (+263 mila unità), coinvolgendo maggiormente gli over 50. Scende invece il numero dei disoccupati (-8,6%, pari a -274 mila) e degli inattivi (-0,9%, pari a -125 mila).
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