Italia: deficit al 2,04% per scongiurare procedura d’infrazione

Alessio Trappolini

02/07/2019

02/07/2019 - 09:01

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Nel pacchetto che il Cdm presenterà a Bruxelles per evitare la procedura d’infrazione entrano in gioco anche le minori spese previste per reddito di cittadinanza e quota 100: poche righe che valgono 1,5 miliardi

Italia: deficit al 2,04% per scongiurare procedura d’infrazione

Mentre la riunione Ecofin che deciderà se avviare o meno la procedura d’infrazione contro l’Italia si avvicina (la data fissata è il 9 luglio prossimo), il Governo italiano ieri ha raggiunto l’intesa sui provvedimenti per mettere il bilancio italiano al riparo dal provvedimento.

Il tetto al deficit per il 2019 è stato fissato al 2,04%, così come promesso dal premier Giuseppe Conte all’Europa a dicembre, al termine dell’estenuante trattativa con la Commissione sulla manovra presentata dal governo giallo-verde.

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Nel pacchetto che il Cdm presenterà a Bruxelles per evitare la procedura d’infrazione, entra anche un decreto legge che blinda in funzione anti deficit le minori spese previste per reddito di cittadinanza e quota 100: poche righe che valgono 1,5 miliardi secondo gli esperti vicini ai dossier.

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Mattarella: “i nostri conti sono solidi”

Anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella è sceso in campo a sostegno dell’Italia:

"Noi crediamo che la procedura d’infrazione non abbia ragione di essere aperta. I nostri conti sono solidi e non c’è un’economia a rischio".

Parole rafforzate dai dati sul mercato del lavoro diffusi ieri da Istat che hanno messo in luce un livello di disoccupazione al 9,95, mai così basso da sette anni a questa parte.

L’assestamento di bilancio dovrebbe riportare il deficit di quest’anno verso il limite concordato con la Ue a dicembre, con una mossa che riduce di 7,6 miliardi il disavanzo rispetto alle previsioni del Def dello scorso aprile.

In termini strutturali quindi l’aggiustamento vale oltre tre decimali di Pil, andando in direzione opposta al peggioramento dello 0,2% fissato nell’intesa di fine anno, e compensa quindi lo sforamento (dello 0,3%, appunto) registrato nel 2018.

In questo quadro oggi il BTP benchmark decennale riparte da un rendimento dell’1,96%, all’indomani del minimo da oltre un anno toccato ieri.

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