Italia: Black Friday modifica abitudini, acquisti anticipati a novembre

Luca Fiore

10/01/2019

L’andamento delle vendite al dettaglio italiane a novembre ha battuto le stime degli analisti. Si tratta, rileva l’ufficio studi di Confcommercio, di un dato legato a un effetto sostituzione e anticipazione degli acquisti.

Italia: Black Friday modifica abitudini, acquisti anticipati a novembre

Indicazioni migliori delle stime quelle arrivate oggi dall’indice che misura l’andamento delle vendite al dettaglio.

A novembre l’indice che tasta il polso ai consumatori italiani ha messo a segno un rialzo mensile dello 0,7% (qui la notizia), battendo le stime degli analisti, orientati per un incremento decisamente minore (+0,2%).

“La crescita delle vendite al dettaglio in novembre è un segnale positivo che contribuisce a ridurre la probabilità di osservare, a consuntivo, un quarto trimestre 2018 con PIL ancora in riduzione“, si legge in una nota elaborata dall’Ufficio Studi di Confcommercio.

Effetto sostituzione e anticipazione degli acquisti

Tuttavia, riporta il comunicato, “sono molti e coerenti gli indizi che fanno pensare a una variazione mensile indotta più da un effetto di sostituzione e anticipazione di acquisti rispetto a dicembre e gennaio piuttosto che a un fenomeno di spesa aggiuntiva”.

L’incremento dello shopping si è concentrato su elettromestici, telefonia, informatica, calzature e altri beni durevoli e semidurevoli di importo unitario medio/ elevato, la cui movimentazione è stata condizionata dal cosiddetto Black Friday.

Il “venerdì nero” rileva Confcommercio “da fenomeno limitato nel tempo e al solo canale on line, sta ormai coinvolgendo tutte le formule distributive per periodi anche superiori alla settimana”.

Anche perché la crescita delle vendite si è concentrata nelle superfici specializzate e on line, a scapito delle imprese operanti su piccole superfici.

Confcommercio: non cambiano le stime sul 2019

“In sostanza - conclude l’Ufficio Studi - la crescita della domanda di novembre potrebbe rappresentare un’accentuazione di un fenomeno, già visibile negli anni più recenti, di spostamento della stagionalità degli acquisti a novembre rispetto al bimestre successivo”.

Questo, in termini macroeconomici, “non comporta una revisione delle deboli prospettive dell’economia italiana, tanto per la fine dello scorso anno quanto per il 2019”.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it