Istat: a ottobre 2016 l’indice destagionalizzato della produzione industriale segna una variazione nulla rispetto al mese di settembre.
I dati sulla produzione industriale italiana di ottobre deludono le aspettative degli analisti, come osservabile dal nostro calendario economico aggiornato in tempo reale.
Stando ai dati forniti dall’Istat, nel mese di ottobre la produzione industriale su base annuale si è attestata a +1,3%, a fronte di un consensus a +1,4% e di un dato precedente (rivisto al rialzo) pari a +1,9%.
Su base mensile la produzione industriale ha registrato una variazione nulla rispetto a settembre (+0,0%), mentre gli analisti si aspettavano una crescita dello 0,2%. Il dato precedente, comunque, mostrava una flessione dello 0,8%.
L’Istituto nazionale di statistica rileva che nella media del trimestre agosto-ottobre 2016 la produzione è aumentata dell’1,6% rispetto al trimestre precedente, mentre nella media dei primi dieci mesi dell’anno la produzione è cresciuta dell’1,1% rispetto all’analogo periodo del 2015.
Produzione industriale ottobre: il report dell’Istat
Nel report diffuso dall’Istat si legge che l’indice destagionalizzato mensile
“presenta variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dell’energia (+2,1%) dei beni strumentali (+0,5%) e dei beni intermedi (+0,1%); diminuiscono invece i beni di consumo (-0,9%)”.
In termini tendenziali
“gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano variazioni positive nei comparti dell’energia (+6,4%), dei beni strumentali (+2,0%) e dei beni intermedi (+0,1%). Una variazione nulla segnano invece i beni di consumo (0,0%)”.
Produzione industriale ottobre: i settori migliori e i peggiori
I settori che nel mese di ottobre hanno registrato la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+9,5%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+6,3%) e dell’attività estrattiva (+3,4%).
Le flessioni più vistose si osservano invece nel campo della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-7,1%), dell’industria del legno, della carta e stampa (-4,2%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-4,0%).
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