Irpef 2016: scaglioni, aliquote, detrazioni e guida al calcolo

Dimitri Stagnitto

11/04/2016

11/04/2016 - 14:24

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Quali sono le aliquote IRPEF vigenti in Italia nel 2016? Qui le diverse tipologie di tassazione, in base agli scaglioni di reddito e un’utile guida per calcolare le tasse da pagare.

Irpef 2016: scaglioni, aliquote, detrazioni e guida al calcolo

L’IRPEF è la tassa sui redditi delle persone fisiche e si configura come un’imposta proporzionale al reddito e progressiva: ciò significa che è calcolata sul reddito prodotto e che maggiore è il reddito maggiore è la tassazione a cui il contribuente è sottoposto.

Proprio per questo esistono differenti scaglioni di reddito a cui si applicano differenti aliquote. Ecco quali sono le aliquote in vigore e le modalità per calcolare l’imposta dovuta sui propri redditi e, per quanto riguarda i contratti di lavoro, il proprio stipendio netto.

IRPEF: scaglioni e aliquote
In base alle disposizioni contenute nella Legge di Stabilità gli scaglioni di reddito e le relative da utilizzare nella dichiarazione dei redditi di quest’anno restano invariate rispetto a quelle del 2014 e sono, pertanto, le seguenti:

Reddito Prodotto Aliquota da applicare
fino a 15000 euro 23%
oltre 15000 euro e fino a 28000 euro 28%
oltre 28000 euro e fino a 55000 euro 38%
oltre 55000 euro e fino a 75000 euro 41%
oltre 75000 euro 43%

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Redditi, deduzioni e base imponibile
Le aliquote IRPEF sono indicate nell’art. 11 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) dove viene anche specificato che l’imposta lorda è determinata applicando le specifiche aliquote al reddito complessivo, al netto degli oneri deducibili. Ciò significa che la base imponibile su cui si calcola l’IRPEF dovuta, applicando le aliquote, si ottiene considerando il reddito complessivo ossia la somma di tutti i redditi prodotti durante il periodo d’imposta 2014, ovvero:

  • redditi da lavoro dipendente e assimilati (per i lavoratori dipendenti il reddito da considerare, relativamente ai dati indicati in busta paga, è quello imponibile a fini fiscali e non il reddito imponibile previdenziale);
  • redditi da lavoro autonomo;
  • redditi di impresa;
  • redditi fondiari;
  • redditi di capitali;
  • redditi diversi;

Occorre anche ricordare che per determinare la base imponibile dal reddito complessivo occorre sottrarre gli oneri deducibili o deduzioni, ossia quelle agevolazioni fiscali che vanno, appunto, a decurtere il reddito su cui si calcola la base imponibile ai fini IRPEF.

Casi di esenzione
Occorre anche ricordare che il pagamento dell’IRPEF non è previsto per tutti quei contribuenti il cui reddito complessivo è determinato solo ed esclusivamente da:

  • redditi di pensione non superiori a 7.500 euro, goduti per l’intero anno;
  • reddito dell’unità immobiliare considerata come abitazione principale e delle relative pertinenze;
  • redditi di terreni per un importo non superiore a 185,92 euro;

L’esclusione dal pagamento dell’IRPEF è prevista anche nel caso in cui alla formazione del reddito complessivo concorrano solo i redditi fondiari per un importo complessivo inferiore a 500 euro.

Guida al calcolo dell’IRPEF e esempi pratici
Per determinare l’effettivo importo di tasse da pagare, occorre ricordare anche che dopo aver determinato la base imponibile (Reddito Complessivo – deduzioni fiscali) ed aver applicato l’aliquota prevista, si ottiene l’imposta lorda, da cui occorre sottrarre le detrazioni previste per ottenere l’imposta netta, ossia l’importo di tasse effettivamente da pagare. Le detrazioni sono specifiche agevolazioni fiscali che vanno a, appunto, a decurtare l’imposta lorda di una parte delle spese sostenute per specifiche finalità. Le detrazioni più comuni:

Se il contribuente vanta crediti d’imposta provenienti dalla dichiarazione dei redditi precedente o spettanti per altri motivi, occorre ricordare che anche tali crediti d’imposta vanno sottratti dall’imposta lorda per calcolare l’IRPEF effettivamente dovuta. Nel caso in cui l’ammontare dei crediti d’imposta sia superiore a quello dell’imposta netta il contribuente può scegliere di utilizzare l’eccedenza come credito di imposta vantabile nel periodo d’imposta successiva o di chiedere il rimborso di tale eccedenza, contestualmente alla stessa dichiarazione dei redditi.

Per quanto riguarda gli specifici esempi di calcolo dell’IRPEF si possono considerare i seguenti due casi:

  • Nel caso, molto comune, di un lavoratore dipendente o autonomo, che produca un reddito inferiore ai 15000 euro si applica, come indicato sopra, un’aliquota del 23%. Ciò implica l’imposta massima dovuta sarà pari a

(15000/100) x 23 = 3450

Tale cifra indica l’ipotetica imposta lorda dovuta nel caso in cui il reddito sia pari a 15000 euro. Da tale imposta lorda occorrerebbe comunque, nel caso considerato, sottrarre almeno le detrazioni per lavoro dipendente o le detrazioni per lavoro autonomo, per cui si otterrebbe comunque un’IRPEF più bassa.

  • E’ opportuno considerare anche un secondo esempio in cui ci si trova di fronte a un contribuente con un reddito di 40000 euro, quindi compreso nella fascia tra 28000,01 e 55000 euro. Questo secondo esempio è utile a comprendere le modalità in cui si applicano effettivamente le aliquote, dal momento che fino a 15000 si applica sempre e comunque l’aliquota al 23% mentre le aliquote superiori si applicano per le quote di reddito eccedenti. Nel caso considerato, quindi, il calcolo dell’IRPEF dovuta avviene applicando l’aliquota del 23% su 15000 euro, l’aliquota del 27% su 13000 euro (ossia la parte di reddito prodotta che eccede i 15000 euro e non supera i 28000 euro, quindi 28000 euro - 15000 euro = 13000 euro) e, infine, l’aliquota del 38% su 12000 euro (40000 euro – 28000 euro).

In questo secondo caso, l’imposta lorda, quindi pari a:
- Applicazione prima aliquota = (15000/100) x 23 = 3.450 €
- Applicazione seconda aliquota = (13000/100) x 27 = 3.510 €
- Applicazione terza aliquota = (12000/100) x 38 = 4.560 €
IRPEF totale lorda = 3450 + 3510 + 4560 = 11.520 €

Il tutto al lordo di eventuali detrazioni.

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