Non a tutti gli invalidi spetta l’indennità di accompagnamento, scopriamo chi può richiederla.
L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica che l’INPS eroga, dietro presentazione di apposita domanda, a soggetti invalidi che rispondono a determinati requisiti. Non basta, infatti, invalidità al 100% per avere diritto al beneficio.
Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci scrive:
“Buongiorno, vorrei porre un quesito!Ho un fratello con invalidità civile al 100% (malattia psichiatrica), per questo percepisce una pensione di 287 euro. Vorrei sapere quali sono i requisiti per poter avere l’ accompagnamento.In attesa di risposta vi ringrazio e porgo cordiali saluti.”.
Indennità di accompagnamento, requisiti
L’indennità di accompagnamento è riconosciuta, indipendentemente dall’età e dalle condizioni reddituali, solo ai soggetti che si trovano ad essere mutilati o invalidi che siano impossibilitati a deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o che si trovino nell’incapacità di svolgere i normali atti della vita quotidiana in autonomia.
I requisiti, quindi, per avere diritto all’indennità di accompagnamento, quindi, oltre a richiedere l’invalidità totale, ovvero al 100%, richiede che il soggetto non sia in grado di camminare autonomamente e svolgere i normali atti della vita quotidiana senza il supporto di un’altra persona.
Inoltre per i soggetti che hanno compiuto i 65 anni l’indennità viene riconosciuta, sempre in presenza di invalidità al 100%, quando si ha difficoltà persistente a svolgere compiti e funzioni rispetto ai coetanei.
L’indennità di accompagnamento non può essere riconosciuta qualora gli invalidi aventi diritto siano ricoverati gratuitamente per un periodo superiore ai 30 giorni o quando percepiscono una indennità simile per causa di guerra, lavoro o servizio.
Non è detto, quindi, che suo fratello pur avendo una invalidità civile certificata al 100% abbia diritto alla prestazione. Per poter presentare domanda di indennità, infatti, è necessario essere in possesso di certificato medico introduttivo rilasciato dal proprio medico di base che deve indicare oltre ai dati anagrafici ed il codice fiscale dell’invalido anche la natura delle patologie invalidanti e la diagnosi per le stesse. Tale certificato viene inoltrato direttamente dal medico all’INPS che provvederà ad invitare l’interessato a visita medica di accertamento.
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