La trimestrale di Intesa Sanpaolo batte le attese ma non entusiasma il mercato. Azioni in ribasso.
Risultati oltre le nella terza trimestrale dell’anno per Intesa Sanpaolo, che si conferma stabile in un contesto del comparto bancario in crisi.
L’andamento, tuttavia, non viene accolto con sorpresa dal mercato e le azioni Intesa Sanpaolo continuano a viaggiare in negativo nell’ultima sessione della settimana.
La banca si conferma solida e con ottima patrimonializzazione e liquidità, lo stock dei crediti deteriorati scende e l’utile netto, anche se in calo dal secondo trimestre, è superiore alle attese degli analisti.
Azioni Intesa Sanpaolo in ribasso: trimestrale oltre le attese non basta
Nel terzo trimestre 2016 Intesa Sanpaolo segna un utile netto sopra le attese a 628 milioni, anche se in calo dai 901 milioni registrati nel trimestre precedente ma ben più alto delle attese degli analisti che puntavano ad un ribasso a 600 milioni di euro.
Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, l’utile di Intesa Sanpaolo segna un netto miglioramento dai 722 milioni.
L’utile netto di Intesa aumenta poi se escludiamo i contribuiti che quella che è consideratala banca più sicura d’Italia ha dovuto versare al fondo di risoluzione e al fondo di garanzia dei depositi - ed è di 697 milioni, in calo dai 912 milioni del secondo trimestre e dai 724 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.
Da gennaio a settembre 2016, il risultato di Intesa Sanpaolo è di 2,335 miliardi di euro. Il dato è in calo rispetto ai numeri del 2015, anno che però non ha subito degli shock finanziari come quello in corso.
L’utile netto ad esclusione dei contribuiti ai fondi nei primi nove mesi dell’anno è di 2,517 miliardi, in calo dai 2,830 miliardi del 2015.
Su questi dati non viene ancora calcolata la cessione di Setefi e Intesa Sanpaolo Card, che verrà compresa nel quarto trimestre. Con questa l’utile sarebbe salito a 3,2 miliardi da gennaio a settembre.
Crediti deteriorati di Intesa Sanpaolo in calo
E intanto il totale dei crediti deteriorati della banca scende del 4% nel terzo trimestre (-3% considerate le rettifiche di valore) e del -6% dall’inizio dell’anno.
Scendono anche le inadempienze probabili e lo stock di sofferenze.
La copertura dei crediti deteriorati rimane fissa al 48%, al di sopra della media delle altre banche italiane al 43% - le sofferenze sono coperte invece dal 60,5%.
Intesa Sanpaolo conferma solidità
Intesa Sanpaolo conferma la sua solidità: la patrimonializzazione è resiliente e tutti i coefficienti di valutazione sul patrimonio risultato ben al di sopra dei requisiti di legge.
Con 2,250 miliardi di euro in dividendi racconti dall’inizio dell’anno al 30 settembre, il CET 1 ratio risulta al 13% (in pro forma, secondo i criteri attuali è al 12,8%), tra le percentuali più altre tra le maggiori banche del comparto in Europa.
Ottima anche la liquidità disponibile: attività liquide per 127 miliardi di euro e liquidità disponibile per 76 miliardi.
Dall’inizio dell’anno l’apporto dato da Intesa Sanpaolo all’economia reale in Italia è di 34 miliardi (40 in totale), fato in rialzo del 17% rispetto allo stesso periodo del 2015.
Azioni Intesa Sanpaolo non festeggiano
Nessuna sorpresa per il mercato dalla trimestrale Intesa Sanpaolo: le azioni della banca si confermano in flessione nella sessione di venerdì, con un -1.18% di giornata.
Intesa ha riferito di aspettarsi una buona chiusura d’anno, verso "un utile netto consolidato superiore a quello del 2015 e coerente con l’impegno alla distribuzione di 3 miliardi di euro di dividendi cash per l’esercizio 2016, indicato nel piano di impresa 2014-2017".
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