Le indagini della GDF relative alla faccenda Lutifin, correlata al recente scandalo MPS, hanno portato alla luce una vicenda che avrebbe visto coinvolti l’ex capo delle Finanze (Gianluca Baldassarri) e l’ex responsabile della filiale di Londra (Matteo Pontone) della banca senese.
I risvolti della faccenda riguardante i due funzionari di MPS, noti nell’ambiente come la banda del 5%, sono emersi grazie alle testimonianze di Antonio Rizzo, ex funzionario della banca tedesca Dresdner.
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Il 5% come commissione
A tale percentuale ammonterebbe la cifra trattenuta da Baldassarri e Pontone come indebita commissione; dato che si sarebbe trattato di una pratica reiterata e nota nell’ambiente, i due sono presto stati soprannominati la banda del 5%.
Le percentuali, in questo caso, sono state destinate ai due attraverso Lutifin, nota finanziaria svizzera con la quale la Dresdner Bank aveva firmato un contratto di consulenza per la ricerca di investitori.
Rizzo rivela che ebbe a che fare con Baldassarri e Pontone in occasione di un colloquio del suo ex superiore, Lorenzo Cutolo, con Massimiliano Pero, che si occupava della vendita di prodotti finanziari strutturati.
In tale occasione, Pero avrebbe caldeggiato un’operazione di riacquisto di un pacchetto di titoli ristrutturato dalla MPS di Londra.
In seguito a tale operazione si sarebbe dovuto corrispondere una commissione di 600 mila euro alla Lutifin per l’intermediazione.
A quanto risulta dalla testimonianza si Rizzo, lo stesso Cutolo si sarebbe stupito di tale commissione, dato che Dresdner poteva tranquillamente far a meno dell’intermediazione di Lutifin per concludere l’affare.
In seguito l’operazione venne comunque portata avanti dietro l’autorizzazione di Stefan Guetter, superiore di Cutolo.
Quando Rizzo si trovò a domandare della faccenda a Cutolo, questi gli avrebbe consigliato di non fare domande e tenere l’acqua in bocca con l’organismo interno di controllo della banca.
Cutolo avrebbe infatti rivelato a Rizzo che i suoi tentativi di fare qualcosa in merito gli erano quasi costati il posto.
Solo nel 2008, durante una cena con Michele Cortese, che si occupava della vendita di prodotti finanziari nella filiale londinese di Dresdner, Rizzo venne a conoscenza della consuetudine di Baldassarri e Pontone di trattenere una percentuale pari al 5% come commissioni sulle operazioni simili a quella di cui era stato lui stesso testimone.
La GDF indaga
Le indagini delle Fiamme Gialle hanno confermato che la percentuale sulle operazioni riservata a Lutifin era stata destinata proprio agli alti dirigenti di MPS per procedere all’acquisto di un pacchetto di titoli che avrebbe comportato forti perdite e sarebbe stato quindi molto sconveniente per la banca senese.
A far venire al pettine il nodo Lutifin, afferma la GDF, anche il fatto che il:
“Il pagamento era stato eseguito contro ogni logica commerciale (dal momento che l’operazione - per la sua stessa natura - non necessitava di un intermediario) e su esplicito volere di Dresdner”.
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