Scandalo derivati MPS: il titolo vola in borsa ma la vicenda affossa il PD e Monti

Piero Capello

29 Gennaio 2013 - 14:29

Scandalo derivati MPS: il titolo vola in borsa ma la vicenda affossa il PD e Monti

Lo scandalo dei derivati che ha visto coinvolta la banca MPS non ha sortito i nefandi effetti che era lecito aspettarsi sull’andamento del titolo in borsa.

Tutt’altro: oggi MPS ha aperto in cima alla lista dei titoli in rialzo.

Quelli che invece si fanno sentire sono gli effetti politici dello scandalo che si è rivelato capace di erodere significativamente il vantaggio che il PD si era faticosamente guadagnato.

Anche Monti risente di un deciso calo dei consensi, correlato alla percezione della sua immagine per molti indissolubilmente connessa alle Banche e all’erogazione dei cosiddetti Monti bond.

Il PD perde consensi

Solo un mese fa nessuno avrebbe pensato che la campagna elettorale sarebbe stata tanto movimentata.

Il vantaggio del partito di Bersani era tale da lasciare in forse solo le possibili alleanze post-elettorali.

Il PD e la coalizione di sinistra continuano a restare in testa nei sondaggi, ma la misura del distacco dai competitori si è drasticamente ridotta.

Vuoi per gli effetti “miracolosi” della ridiscesa in campo di Berlusconi alla guida del PDL, con una manovra che ha rappresentato l’epitaffio della possibilità di una scelta democratica del leader del Centrodestra attraverso lo strumento delle primarie, vuoi per la solita incertezza della Sinistra che poco invoglia le storme di indecisi ad accordargli il voto.

Lo scandalo MPS scoppiato nei giorni scorsi è stato un colpo dritto alla bocca dello stomaco del PD.

A poco sono valse le rimostranze di Bersani.
Li sbraniamo, aveva minacciato, riferendosi agli avversari che avessero osato insinuare un coinvolgimento de suo partito nello scandalo.

Ma il suo ruggito non ha impressionato gli italiani, almeno a giudicare dai sondaggi.

Manca ancora parecchio alla scadenza elettorale e, continuando di questo passo, potremmo assistere allo sgretolamento di una maggioranza a marchio PD data forse per scontata con troppo anticipo.

Il partito di Bersani ha perso quasi un punto percentuale in sette giorni, viaggiando ora attorno al 30,8%, mentre il PDL risale velocemente, guadagnando la stessa percentuale persa dal PD e raggiungendo il traguardo del 20%.

Il Professore non convince

Anche Monti è rimasto scottato dall’affare MPS.

Malgrado non esista alcun contatto tra il Premier e la banca senese, un’ampia fetta della popolazione italiana considera il Professore indissolubilmente legato agli interessi delle banche in generale.

Il danno di immagine dovuto a questo effetto quasi osmotico viene rafforzato dalla vicenda dei Monti bond che ha alimentato la diffusa convinzione di una tendenza al protettorato del Premier nei confronti delle banche.

La vicenda dei quasi quattro miliardi che verranno concessi dal Governo a MPS è stata molto ben reclamizzata dai detrattori del Professore che hanno ventilato l’ipotesi che Monti avesse destinato al salvataggio della banca senese i proventi dell’IMU.

A poco sono valse le smentite del Presidente e la rettifica che quello concesso a MPS non sarà un regalo ma un prestito con interessi ingenti.

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