In Russia torna l’incubo Covid, lockdown e smart working: cosa sta accadendo?

Martino Grassi

21/10/2021

21/10/2021 - 17:41

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La Russia si trova nuovamente nella morsa del Covid e il governo di Mosca deve fare i conti con una nuova impennata di contagi e decessi: ecco cosa sta accadendo.

In Russia torna l’incubo Covid, lockdown e smart working: cosa sta accadendo?

Sale l’allerta Covid in Russia. Nel corso degli ultimi giorni nel Paese è stato registrato un nuovo incremento dei contagi e dei decessi e adesso il governo guidato da Vladimir Putin cerca di correre ai ripari.

Per cercare di contenere la diffusione del virus sono state imposte delle nuove chiusure delle attività non indispensabili e il governo ha invitato le aziende a far lavorare almeno un terzo dei dipendenti da casa, in modo da limitare gli spostamenti, rinnovando anche l’appello alla vaccinazione. Ma vediamo qual è la situazione in Russia e cosa sta accadendo.

In Russia torna l’incubo Covid: cosa sta accadendo

La Russia lancia l’allarme per una nuova ondata Covid. Nel Paese di Vladimir Putin la curva dei contagi è tornata a schizzare verso l’alto e il governo ha deciso di dichiarare nove giornate non lavorative, in vigore dal 30 ottobre al 7 novembre, in modo tale da limitare le uscite durante la Festa dell’Unità nazionale, prevista per il prossimo giovedì 4 novembre.

Tutte le attività non indispensabili, come musei, ristornati e parchi pubblici, dovranno chiudere nuovamente e il governo ha invitato le aziende a tornare quanto più possibile allo smart working.

Nel corso di un appello in TV, il presidente Putin ha inoltre invitato la popolazione a sottoporsi alla vaccinazione, mentre la vice premier Tatyana Golikova ha chiesto alle regioni maggiori controlli sulle restrizioni anti-Covid che fino ad adesso sono state per lo più ignorate dai russi. Sebbene il governo di Mosca non abbia voluto imporre delle restrizioni troppo rigide, la situazione cambia a livello locale, ed in modo particolare nella Capitale e San Pietroburgo, ossia le zone maggiormente colpite dalle nuove infezioni.

A Mosca, fino al 25 febbraio, è stato imposto una sorta di lockdown per gli ultrasessantenni che non lavorano: potranno uscire solo per fare la spesa e prendere un po’ d’aria. A San Pietroburgo invece a partire dal primo novembre entrerà in vigore l’obbligo di green pass per entrare nei locali pubblici, i dipendenti pubblici lavoreranno solo da remoto mentre per le aziende il telelavoro resta fortemente raccomandato.

I motivi del boom di contagi in Russia

Alla base della nuova ondata che sta investendo il Paese ci sarebbe una poca fiducia nei confronti del vaccino. In Russia al momento ha completato il ciclo vaccinale poco più del 30% della popolazione, mentre in Italia abbiamo superato l’80%.

Sebbene la Russia sia stato il primo Paese al mondo a registrare il vaccino contro il Covid, lo Sputnik V, pare che il farmaco non abbia convinto i cittadini del Paese. Il presidente ha precisato nel suo discorso che “ci sono solo due modi per superare questo periodo, ammalarsi o ricevere il vaccino. È meglio ricevere il vaccino: perché attendere la malattia e le sue gravi conseguenze? Per favore, siate responsabili e prendere le necessarie misure per proteggere voi, la vostra salute e i vostri cari”.

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