Imprese, il fatturato tornerà sui livelli pre-pandemia solo nel 2022

Pierandrea Ferrari

24/03/2021

07/07/2021 - 16:51

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L’anno in corso non basterà alle imprese per recuperare il fatturato perso durante la crisi pandemica: secondo l’Osservatorio Pulse si dovrà attendere il 2022 per tornare sui livelli pre-Covid.

Imprese, il fatturato tornerà sui livelli pre-pandemia solo nel 2022

Il fatturato delle imprese italiane tornerà sui livelli pre-pandemia solo nel 2022. Questo, almeno, è quanto ha rilevato l’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Pulse realizzato da CRIF, evidenziando tuttavia le differenze che possono intercorrere tra i vari settori in ragione del diverso impatto dei provvedimenti restrittivi sull’operatività aziendale, a seconda del grado di dipendenza dai costi fissi, del tipo di produzione o della stagionalità del business delle imprese.

Le stime, ovviamente, dipendono dall’evoluzione di un quadro epidemiologico ancora instabile, con la campagna vaccinale zoppicante dell’Eurozona che minaccia le prospettive di ripresa del paese.

Imprese, fatturato sui livelli pre-pandemia nel 2022

Nel dettaglio, i dati snocciolati dall’Osservatorio vedono il fatturato aggregato delle imprese italiane in crescita del 7,5% nel 2021, a fronte di una perdita stimata per il 2020 dell’11,1%. Nel 2022, invece, è previsto un pieno recupero con superamento dei livelli pre-pandemia, +2,5% sul 2019, ma la marginalità operativa rimarrà ancora debole per diversi comparti economici.

In termini settoriali, è il turismo – dalle compagnie aeree alle agenzie di viaggio – che si appresta a pagare il conto più salato, con i volumi del fatturato che anche nel 2022 continueranno ad essere inferiori del 20% rispetto al 2019. Soffre anche il mercato dell’auto, visto nello stesso orizzonte di tempo in contrazione del 4% rispetto alle quote pre-pandemia, e quello delle costruzioni, che dovrebbe però beneficiare delle misure di supporto varate dal Governo Draghi e registrare un fatturato superiore del 2,3% sul 2019.

Tra i micro-settori che capitalizzeranno al meglio la graduale ripresa dell’economia ci sono invece quei segmenti già premiati dalla stay-at-home-economy dell’ultimo anno, come i servizi postali, le attività di corriere e i servizi legati alle telecomunicazioni, con tassi di crescita del fatturato in doppia cifra rispetto al 2019.

Gli impatti finanziari nel 2021

Sotto il profilo finanziario, invece, le imprese italiane nel 2021 dovranno ancora fare i conti con le congiunture negative della pandemia. Come rilevato dall’Osservatorio, infatti, la maggior parte dei settori economici continuerà a mostrare un free cash flow negativo a causa della flessione del fatturato e della marginalità operativa, e le imprese si ritroveranno così a cercare di reperire importi di nuova finanza entro la fine dell’anno.

Nello specifico, questa esigenza verrà soddisfatta dal sistema bancario, destinato ad affiancare il Governo nel processo di rilancio dell’economia nazionale, soprattutto in chiave piccole e medie imprese.

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