Immunità di gregge dal 12 aprile in un Paese europeo: l’ipotesi

Violetta Silvestri

10 Aprile 2021 - 10:05

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L’immunità di gregge sarebbe ormai raggiunta secondo alcuni scienziati: dove? In un Paese europeo che avanza a ritmi record sul fronte vaccini. L’obiettivo è reale? Le ipotesi degli esperti.

Immunità di gregge dal 12 aprile in un Paese europeo: l’ipotesi

Immunità di gregge a un passo in Europa: il 12 aprile potrebbe essere raggiunta in uno specifico Paese secondo alcuni calcoli degli esperti.

Stiamo parlando del Regno Unito, nazione più colpita dal virus nel vecchio continente, che ora primeggia per le dosi di vaccino somministrate.

Alcuni studi scientifici avanzano la sorprendente ipotesi che già da lunedì 12 aprile il Paese potrebbe varcare la soglia dell’immunità di gregge. Ipotesi davvero concreta? Le opinioni sono discordanti.

Regno Unito: immunità di gregge dal 12 aprile?

Il livello di immunità contro il Covid in Regno Unito aumenta grazie al ritmo dei vaccini.

Un aspetto cruciale, che sta alimentando la prospettiva non solo di superare la peggiore pandemia, ma addirittura di varcare una soglia chiave già dal 12 aprile: quella dell’immunità di gregge.

A disegnare questo scenario - che sarebbe davvero rivoluzionario per il Paese, se confermato - sono stati i ricercatori dell’University College di Londra.

La loro teoria è che, considerando i quasi tre quarti della popolazione con anticorpi contro il virus, attraverso la vaccinazione o l’infezione pregressa, la data del 12 aprile per l’immunità di gregge è plausibile.

Il Regno Unito sarebbe a una svolta, anche se ha già assistito a un crollo di nuovi casi e morti.

Lunedì, inoltre, ripartiranno alcune attività finora chiuse. Tutti questi sviluppi hanno alimentato la speranza che la nazione si scrollerà presto di dosso le catene del Covid.

Il Regno Unito non è davvero al sicuro

Molti altri scienziati pensano che il Regno Unito sia molto più lontano dall’immunità di gregge di quanto suggerisca l’Università di Londra.

Stando ad altre supposizioni scientifiche, infatti, la forza dei vaccini sarebbe sopravvalutata e non si calcolerebbe abbastanza il declino dell’immunità anche a causa delle nuove varianti.

Non più del 40% del Paese ha protezione da Covid, secondo le stime dell’Imperial College di Londra. A Tal proposito la docente Anne Cori ha sottolineato:

“C’è molta incertezza sulla durata dell’immunità, sia vaccinale che naturale...Se l’immunità cala, potresti perdere il livello di immunità di gregge una volta raggiunto.”

Tuttavia, il progresso evidente nella lotta alla pandemia segna una pietra miliare per il paese europeo più colpito dal Covid, con oltre 127.000 vittime, e per il primo ministro Boris Johnson, criticato per una risposta lenta alla crisi.

Immunità di gregge e vaccini: e l’Europa?

I virologi descrivono l’immunità di gregge come il punto in cui un virus fatica a farsi strada grazie a alti livelli di protezione, sia attraverso la vaccinazione che la precedente esposizione al patogeno.

Se è l’obiettivo è ancora sfuggente per il Regno Unito, per la maggior parte del resto del mondo è proprio un sogno lontano.

Gli esperti concordano sul fatto che accelerare le vaccinazioni è il modo più sicuro per tenere sotto controllo il virus e, a questo proposito, il Paese anglosassone è davanti alla maggior parte degli altri Stati.

Quasi la metà dei britannici ha ricevuto almeno una dose di vaccino, rispetto a solo il 14% nell’Unione Europea, secondo il Vaccine Tracker di Bloomberg. Tuttavia, dopo essere diventato l’epicentro di una nuova ondata di Covid, ci sono timidi segnali che l’Europa occidentale stia voltando l’angolo.

Giovedì, la Francia ha raggiunto l’obiettivo di somministrazione di una dose a 10 milioni di persone, una settimana prima del previsto.

La Germania ha vaccinato 720.000 persone quel giorno, un record per la nazione, e mira a inoculare in modo completo la sua popolazione entro la metà dell’estate.

Con l’aumento delle forniture, la più grande economia europea potrebbe somministrare 3,5 milioni di dosi a settimana, secondo il ministro della Salute Jens Spahn.

Anche così, le nazioni europee probabilmente rimarranno indietro rispetto al Regno Unito nel vaccinare completamente il 75% delle loro popolazioni, secondo l’analisi di Airfinity Ltd., una società di ricerca con sede a Londra.

Mentre il la nazione di Johnson è destinata a raggiungere quel livello all’inizio di agosto, la Germania non arriverà fino a settembre e la Francia fino a ottobre, secondo le stime attuali dell’azienda.

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