Immigrati: rubano lavoro o portano ricchezza? Quale Paese ne accoglie di più? Ecco qualche dato

Marta Panicucci

10/10/2013

Dopo la tragedia a Lampedusa si è improvvisamente riacceso il dibattito sull’immigrazione nel nostro paese. Ecco qualche dato per fare un po’ di chiarezza su lavoro, ingressi, tasse e paesi interessati

Immigrati: rubano lavoro o portano ricchezza? Quale Paese ne accoglie di più? Ecco qualche dato

Dopo la tragedia della scorsa settimana, quando il naufragio di un barcone stracolmo di migranti ha comportato la morte di centinai di persone, il tema dell’immigrazione è tornato a tenere banco nel nostro paese.

I dibattiti politici si sono riaccesi intorno alla necessità o meno di modificare la legge Bossi-Fini, alle responsabilità europee nella gestione dell’emergenza, al bisogno di regole chiare e applicabili.

E in questi dibattiti, ognuno porta a sostegno della propria tesi dati diversi per provare che l’immigrazione sia un danno o una possibilità di arricchimento del paese. E anche nel più ampio dibattito europeo, dove le responsabilità si addossano ora all’uno ora all’altro paese, non è chiara la posizione e il comportamento delle singole nazioni.

Può essere utile quindi, per cercare di fare chiarezza in questo dibattito, pubblicare alcuni dati ufficiali emersi da diversi studi effettuati sui flussi dei migranti in Europa.

immigrati in Italia

I dati riportati di seguito sono alcuni dei dati raccolti nel Rapporto Annuale sull’Economia dell’Immigrazione 2013 realizzato dalla Fondazione Leone Moressa ed edito da Il Mulino e patrocinato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e dal Ministero degli Affari Esteri, consultabile interamente sul sito della fondazione.

Secondo il rapporto sono stati 32mila gli stranieri che nel 2011 hanno deciso di lasciare l’Italia dirigendosi altrove. Questo spostamento ha privato le casse dello stato italiano di 86milioni di euro di entrate. Le difficoltà economiche hanno spinto questi stranieri in altre nazione e il tesoro italiano ha visto diminuire le proprie entrate di imposta Irpef.

In Italia i contribuenti nati all’estero sono 3,4 milioni che dichiarano al fisco quasi 43,6 miliardi di euro. Stiamo parlando dell’8,3% dei contribuenti italiani che collaborano per il 5,4% del reddito complessivo dichiarato il Italia.

Parallelamente all’aumento della disoccupazione dei cittadini italiani è aumentato anche il tasso di disoccupazione degli stranieri in Italia, anche se in misura minore. A tamponare l’incremento della disoccupazione nel paese c’è l’aumento della manodopera straniera, soprattutto femminile, occupata nei servizi nelle famiglie e per l’assistenza degli anziani.

Al momento il tasso di disoccupazione degli immigrati è salito al 14,1% dall’8,1% del 2008. I disoccupati in Italia sono circa 382mila.

La forte crisi occupazionale che ha investito l’Italia sta lentamente modificando gli equilibri tra i lavoratori italiani e stranieri. Prima infatti, una vasta gamma di lavori considerati più umili era appannaggio esclusivo degli immigrati, disponibili a svolgere qualsiasi tipo di impiego. Dal 2012 invece si assiste ad una maggior disponibilità degli italiani a svolgere le funzioni che prima non venivano prese in considerazione perchè troppo umili o sottopagate.

Europa: dove vanno i migranti?

Secondo l’International Migration Outlook 2013, i flussi migratori nei 50 paesi monitorati dall’Ocse tra il 2010 e il 2011 sono cresciuti del 2%. Nel rapporto del 2013 l’Ocse ha stilato una classifica dei paesi europei con più ingressi di stranieri.

Ecco la classifica dell’International Migration Outlook 2013:

  • Spagna: seconda solo agli Stati Uniti su scala mondiale, nel 2011 ha accolto 349.400 persone. La Spagna ha una forte attrattiva sui migranti, anche se l’Ocse sottolinea un paradosso: lo squilibrio tra ingressi e prospettive lavorative. il tasso di inattività per i residenti stranieri ha toccato il 36.5%.
  • Regno Unito: nel 2011, i migranti registrati oltremanica superavano di poco le 320mila unità. Nel 2011 il Regno Unito ha rilasciato il 31% in meno di permessi di soggiorni agli stranieri.
  • Italia: sono 312.200 i migranti registrati nel nostro paese. Dal 2007 ad oggi, si registra un calo costante: più di 559mila nel 2007, 482.600 nel 2008, 384.200 nel 2009, 349.900 nel 2010.
  • Germania: paese in netta crescita per quanto riguarda gli arrivi di migranti. Tra 2010 e 2012, gli afflussi certificati dall’Ocse sono saliti da 222mila a più di 290mila.
  • Francia: Sono 211.300 gli ingressi registrati nel 2011.

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