Il Senato della Repubblica è illegittimo?

Andrea Pastore

23 Settembre 2021 - 18:44

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L’Italia rischia di avere un Senato eletto ma illegittimo, tutto questo accade alla vigilia dell’elezione del Capo dello Stato.

Il Senato della Repubblica è illegittimo?

All’inizio del semestre bianco, che vede gli ultimi sei mesi di Mattarella al Quirinale e introduce l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, l’Italia rischia di avere un Senato illegittimo: 193 senatori su 321 eletti nei collegi plurinominali non possono essere proclamati dalla Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari.

Cosa sta succedendo a Palazzo Madama?

Perché il Senato italiano potrebbe essere illegittimo: il caso Lotito e Boccardi

Tutto inizia dopo le elezioni politiche del 2018, quando Claudio Lotito, Presidente della S.S. Lazio, e Michele Boccardi, imprenditore vicino a Forza Italia, candidati rispettivamente nei collegi plurinominali in Campania e Puglia, vedono soffiarsi il seggio da Vincenzo Carbone, senatore d’Italia Viva, e da Carmela Minuto, senatrice di Forza Italia.

Il patron della Lazio e Boccardi, presentano un ricorso presso la Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari, organo che ha la funzione della cosiddetta verifica dei poteri.

Il ricorso è motivato da un errore di calcolo nell’attribuzione dei seggi: Lotito contesta il ripescaggio di Carbone come primo dei non eletti in Campania 3, che sarebbe la circoscrizione meridionale della Campania. Boccardi, dal canto suo, contesta l’attribuzione a Forza Italia di due seggi nel collegio Puglia 1 e di un seggio nel collegio Puglia 2 invece del contrario, ossia Puglia 1 due seggi e Puglia 2 un seggio: così facendo la Corte d’appello di Bari avrebbe concesso alla Minuto di ottenere la poltrona al posto di Boccardi. Boccardi e Lotito sono certi che quei posti spettino a loro.

La Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari, presieduta da Maurizio Gasparri, si riunisce per tre volte consecutive e, dopo il 6 ottobre 2020, accoglie i ricorsi. Nel caso di Boccardi, la Giunta dichiara decaduta la Minuto e propone al Senato l’annullamento della sua elezione. Dopo qualche settimana, sempre la Giunta, propone all’assise il reintegro della Minuto.

L’impasse di Palazzo Madama

L’impasse verte sul riconoscimento da parte della Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari dei due senatori. Infatti, senza il riconoscimento formale la Giunta non può proclamare i 193 senatori eletti nei collegi plurinominali.

Il riconoscimento, per essere pienamente legittimo, doveva essere ratificato da un voto in aula entro 30 giorni dello stesso. A distanza di tre anni dalle elezioni, il Senato non si è mai riunito, impedendo di fatto la proclamazione di tutti i senatori eletti nei vari collegi plurinominali. Una bella gatta da pelare vista l’imminente elezione del Presidente della Repubblica, che in una Repubblica Parlamentare come quella italiana, è prerogativa delle Camere.

La vicenda arriva al Quirinale

Dopo Palazzo Madama anche il Quirinale viene coinvolto. Il 25 gennaio 2021, il legale di Boccardi, Gianluigi Pellegrino, invia una missiva al Presidente della Repubblica, chiedendo un intervento diretto di Sergio Mattarella nella questione. Ma non sembra muoversi una foglia dalla sommità del Colle.

Pellegrino, che di certo non è un tipo che si risparmia, manda una lettera sia ai capigruppo di Camera e Senato e sia a Daniele Cabras, il Consigliere parlamentare per gli affari giuridici del Presidente della Repubblica.

La battaglia con Elisabetta Casellati

A detta dei legali, la responsabile dell’impasse sarebbe la Presidente del Senato Elisabetta Casellati, rea di non aver convocato l’aula per il voto di ratifica al riconoscimento della Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari. La Casellati si difende dalle accuse sostenendo che la decisione di convocare il Senato spetta alla conferenza dei capigruppo. Boccardi, tramite i suoi legali, querela la Casellati. Nonostante l’intervento della magistratura nessuno sembra poter sciogliere il nodo che vede legato Palazzo Madama.

In sostanza uno scarico di responsabilità e una sfida tutta interna a Forza Italia sembrano bloccare le normali procedure costituzionali per far camminare la macchina repubblicana. Tutto ciò avviene alla vigilia di uno degli appuntamenti più importanti di questa legislatura, ossia l’elezione del Capo dello Stato: riuscirà Palazzo Madama a districarsi dalla vicenda?

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