I soldi necessari a Yonghong Li per definite il closing per il Milan saranno prestati dal fondo Elliott, famoso per la sua aggressività giudiziaria: quali sono i rischi per i rossoneri?
Closing Milan: il fondo Elliott presterà a Yonghong Li gran parte dei soldi necessari per la definizione definitiva dell’acquisto del 99,9% delle quote della società rossonera.
Dopo mesi di trattative, rinvii e caparre, finalmente sembrerebbe essere sulla via della definizione la trattativa per la cessione del Milan. Salvo altri imprevisti, questa volta il 14 aprile dovrebbe essere davvero il giorno delle firme definitive.
Decisivo è stato il cambio di strategia di Yonghong Li, che ha chiuso la Ses chiedendo aiuto agli americani del fondo Elliott per reperire i soldi necessari al pagamento della somma rimanente che Silvio Berlusconi deve ancora ricevere.
Yonghong Li quindi il 14 aprile prossimo andrà a completare il lungo iter messo in atto per rilevare il Milan grazie al prestito del fondo Elliott. Ma siamo sicuri che con questo passaggio di consegne il futuro per il club rossonero possa essere roseo?
Closing Milan: il fondo Elliott in aiuto di Yonghong Li
La Elliott Management Corporation è una delle maggiori società internazionali di gestione di hedge fund fondata nel 1977 da Paul Singer, finanziere americano di 72 anni con un patrimonio personale stimato dalla rivista Forbes in circa 2,3 miliardi di dollari.
Yonghong Li proprio al fondo Elliott si è rivolto per cercare di sbloccare la questione relativa all’acquisto del Milan. Il broker cinese infatti ha chiuso la Ses, società tramite cui stava cercando di effettuare il closing, visto che diversi soci si erano tirati indietro in seguito al parere negativo di Pechino riguardo l’operazione.
Da tempo infatti il governo cinese ha messo in atto un autentico giro di vite sulla fuoriuscita di capitali all’estero per operazioni ritenute a rischio. Decisione presa per evitare sperpero di denaro e prevenire una svalutazione dello Yuan.
Il governo di Pechino quindi al momento terrebbe bloccati i soldi finora raggruppati da Yonghong Li per acquistare il Milan, motivo che giustificherebbe i continui ritardi e rinvii per la definizione dell’accordo.
Silvio Berlusconi ad oggi ha ricevuto 250 milioni, ne deve ricevere altri 270 milioni in base all’accordo stipulato più tutti i soldi spesi finora per la gestione corrente di questa stagione. Il 14 aprile per diventare il nuovo proprietario del Milan il broker cinese dovrà sborsare quindi circa 370 milioni.
Oltre a questa cifra, Yonghong Li avrà bisogno anche di almeno altri 100 milioni per avere liquidità in cassa al fine di operare da subito nel prossimo mercato estivo, dove il Milan si dovrà rafforzare se vuole tornare ad essere competitivo.
Chiusa la Ses, la società che andrà a controllare il Milan sarà la Rossoneri Sport Investment Lux, che ha sede in Lussemburgo. Su questo conto, il fondo Elliott farà pervenire 320 milioni di euro che, assieme ad altre risorse provenienti dalle Isole Vergini Britanniche, dovrebbero consentire a Yonghong Li di concludere la trattativa e di avere i soldi per il prossimo mercato.
Che futuro per il Milan?
Ipotizzando che il prossimo 14 aprile si dovesse finalmente concretizzare il passaggio di consegne, il futuro del Milan sarà granitico oppure ci potrebbero essere delle brutte sorprese?
Purtroppo per i tifosi del Milan ci sono alcune questioni che portano a non essere del tutto ottimisti. Su questa vicenda che da mesi sta tenendo banco rimangono diversi punti interrogativi, ma alcune altre cose invece iniziano ad essere molto chiare.
Yonghong Li è un broker molto aggressivo che sta cercando di portare a termine un’operazione speculativa. Ha firmato un contratto per acquistare il Milan ad una cifra che probabilmente è più alta rispetto a quella di mercato proprio per poter bruciare la concorrenza.
Nelle intenzioni del cinese c’è la volontà di far rivalutare il brand Milan sia sul campo che nel marketing, per poi rivendere la società realizzando così una cospicua plusvalenza.
In Italia siamo abituati a presidenti ricchi e innamorati della propria squadra, come finora per i rossoneri è stato Silvio Berlusconi. Con Yonghong Li tutto questo diventerebbe solo un pallido ricordo.
Per concludere il closing, il fondo Elliott presterà i soldi necessari al broker prendendo come garanzia alcuni beni patrimoniali. La convinzione di Yonghong Li è che il governo cinese al più presto possa sbloccare i fondi fermi, per poter così saldare il debito con la società americana che dovrebbe prevedere anche tassi d’interesse superiori al 10%.
Il fondo Elliot è famoso in tutto il mondo, oltre che per la sua spregiudicatezza, anche per il ricorso ai Tribunali per riscuotere debiti, non guardando in faccia a nessuno. Per ulteriori informazioni, basta chiedere ai governi di Congo, Perù e Argentina che si sono visti condannare al pagamento di somme esorbitanti.
Cosa può succedere quindi se Yonghong Li non fosse in grado di restituire i soldi al fondo Elliott? Per il Milan andrebbe a finire molto male, visto che la società americana sul tema non scherza affatto.
Altro interrogativo riguarda il come pensa Yonghong Li di gestire il Milan nel lungo periodo. Al momento ci sono solo soldi ricevuti in prestito o racimolati in giro per acquistare la società e fare il mercato estivo, ma poi?
Se il governo cinese dovesse continuare ad essere contrario all’operazione, come pensa Yonghong Li di rivalutare dal punto di vista finanziario la società senza la possibilità di quotare il Milan alla Borsa di Hong Kong?
Il problema che sta alla base di questa operazione è che, a differenza di tutti gli altri club calcistici che sono stati comprati da proprietà straniere, dietro al Milan non ci sarebbe una grossa società oppure uno sceicco, ma un broker che finora sta facendo soltanto debiti, sommandoli a quelli già esistenti.
La speranza di tutti è che per il Milan le cose possano andare nel futuro per il verso giusto, ritornando ad essere quella squadra capace di dettare legge sia in Italia che in Europa.
I dubbi però riguardo l’operazione di Yonghong Li ci sono e rimangono, una vicenda questa che nel nostro paese comunque potrebbe definitivamente chiudere l’epoca del calcio vissuto in maniera romantica per lasciare spazio a quello dominato dalla finanza e dalla speculazione.
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