Con una circolare diramata ieri, l’Agenzia delle Entrate ha annunciato di aver accolto il parere del Garante della privacy. I controlli fiscali scatteranno quest’anno.
Tutto è pronto per il debutto del Redditometro, uno dei tanti strumenti del Fisco per combattere l’evasione fiscale e stanare gli evasori.
Dopo tanti travagli e discussioni sulle eventuali violazioni di privacy arriva la circolare n. 6/E dell’11 marzo dell’Agenzia delle Entrate a chiudere ogni questione (definitivamente?).
I controlli fiscali partiranno da quest’anno, con 4 anni di ritardo, dato che il Redditometro era stato originariamente concepito nel 2010 per i controlli dall’anno di imposta 2009.
Come specificato nella circolare suddetta il Garante
"ha prescritto all’Agenzia delle Entrate di adottare, prima dell’inizio del trattamento, alcuni interventi relativi alla qualità e conservazione dei dati, all’informativa al contribuente, all’individuazione della reale situazione familiare dello stesso, nonché alla determinazione del contenuto induttivo degli elementi di capacità contributiva".
L’Agenzia ha accolto le raccomandazioni del Garante (parere del 21 novembre 2013) e ha annunciato che il Redditometro terrò conto:
- della quota di incremento patrimoniale imputabile al periodo d’imposta e della quota di risparmio formatasi nell’anno;
- delle “spese certe” (spese per mutuo o canone di locazione, altre spese indicate nelle dichiarazioni per usufruire di deduzioni o detrazioni d’imposta e altre spese per beni e servizi);
- delle “spese per elementi certi” (in quanto ancorate all’esistenza di elementi oggettivamente riscontrabili, quali, ad es. i metri quadrati effettivi delle abitazioni, la potenza degli autoveicoli, la lunghezza dei natanti);
- del “fitto figurativo” (spesa attribuita se non risulta, nel comune di residenza, proprietà o altro diritto reale, locazione o leasing immobiliare, uso gratuito, con riferimento al contribuente e agli altri componenti del nucleo familiare). Il fitto figurativo deve essere attribuito solo dopo la fase di selezione del contribuente.
Famiglia fiscale e famiglia anagrafica
Nella circolare dell’Agenzia delle Entrate viene spiegata questa distinzione.
La famiglia fiscale è individuata in funzione dei dati delle dichiarazioni presentate dai contribuenti ed è costituita da:
- contribuente;
- coniuge (anche se non fiscalmente a carico);
- figli;
- altri familiari fiscalmente a carico.
La famiglia anagrafica comprende invece anche:
- figli maggiorenni;
- altri familiari conviventi;
- conviventi di fatto.
La differenza tra la famiglia anagrafica e quella fiscale è che nella prima sono compresi anche familiari non fiscalmente a carico. E’ evidente, pertanto, che famiglia fiscale e famiglia anagrafica non sono necessariamente coincidenti.
Le spese medie ISTAT
In seguito all’intervento del Garante cosa è stato deciso sulla valutazione delle spese medie ISTAT?
- le medie ISTAT possono essere prese in considerazione per calcolare le spese solo se connesse ad elementi certi, come il possesso e le caratteristiche di immobili e di mobili registrati (spese manutenzione ordinaria, acqua, condominio);
- le spese il cui contenuto induttivo è individuato esclusivamente con riferimento alla media ISTAT della tipologia di nucleo familiare ed area geografica di appartenenza non saranno prese in considerazione né per la selezione dei contribuenti, né saranno oggetto di contraddittorio.
Sull’argomento consulta anche la circolare n. 24/E del 31 luglio 2013.
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