ISA 2019: precompilate da rifare e calcoli sballati. Ma il MEF esclude rinvii

Giorgio Battisti

3 Settembre 2019 - 16:56

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ISA 2019, precompilata da rifare e calcoli ancora poco affidabili. Mentre per imprese e commercialisti è caos totale, dal MEF arriva una nuova chiusura all’ipotesi di un rinvio. Si profila un autunno di fuoco.

ISA 2019: precompilate da rifare e calcoli sballati. Ma il MEF esclude rinvii

È caos totale sugli ISA 2019. Si sbagliava di grosso chi credeva che, una volta tornati dalle ferie, la situazione sarebbe migliorata.

Sul calcolo del “voto della pagella dell’imprenditore” c’è ancora oggi una paradossale incertezza, dovuta agli errori (procedurali e sostanaziali) che l’Agenzia delle Entrate sta pian piano ammettendo.

La prima inaspettata ammissione di colpevolezza è arrivata lo scorso venerdì, quando a molti intermediari ed imprese è arrivato l’avviso sugli errori negli ISA precompilati, da riscaricare per via di alcuni errori relativi per lo più a soggetti del settore edilizia (modelli AG40U, AG50U e AG69U).

La conseguenza è che il calcolo dell’ISA eventualmente predisposto dovrà essere effettuato nuovamente, dopo aver scaricato da capo il file con gli ulteriori dati necessari dal Cassetto Fiscale.

Non che per gli altri contribuenti la situazione sia migliore: gli ISA 2019 restano appesi al filo dell’incertezza su quando i risultati dei calcoli potranno ritenersi definitivi.

Eppure dal MEF non si segnalano aperture circa la richiesta di disapplicazione degli ISA per il periodo d’imposta 2018, nonostante manchi meno di un mese alla scadenza delle imposte e due mesi circa al termine per l’invio della dichiarazione dei redditi.

ISA 2019: precompilate da rifare e calcoli sballati, Agenzia delle Entrate nel caos

Gli ISA 2019 hanno creato caos non solo negli studi dei professionisti, ma anche all’interno degli uffici dell’Agenzia delle Entrate e di Sogei. Ne è la prova l’aggiornamento continuo al software di calcolo che dovrebbe attribuire il punteggio in termini di affidabilità fiscale e che, da giugno ad oggi, è stato modificato in modo sostanzioso ben sei volte.

Manca ancora, tra l’altro, il modulo di controllo, fondamentale per consentire alle imprese di chiudere e trasmettere la dichiarazione dei redditi 2019.

Siamo a settembre, e sugli ISA la confusione è evidente.

Gli errori nelle precompilate sono soltanto l’ultimo esempio di una situazione paradossale che appare difficile da risolvere in tempo, almeno non entro il 30 settembre 2019, data entro la quale bisognerà effettuare il versamento delle imposte sui redditi.

Difficile pianificare, ed ancora più difficile scegliere se adeguarsi (dichiarando ulteriori elementi positivi) al fine di accedere ai benefici premiali previsti dagli ISA 2019. Anche perché ad oggi i calcoli effettuati vengono ritenuti tutt’altro che definitivi.

ISA 2019, il MEF fa finta di non vedere il problema

Le difficoltà di applicazione degli ISA 2019 sono state oggetto di diverse segnalazioni, soprattutto da parte delle associazioni di categoria dei commercialisti ANC e ADC che hanno proposto una mobilitazione nazionale per la loro disapplicazione.

La confederazione di categoria ha tra l’altro sollecitato i Garanti del Contribuente affinché chiedessero risposte al MEF che, dal canto suo, ha per il momento rifiutato ogni intervento di rinvio, applicazione facoltativa o addirittura disapplicazione totale degli ISA.

Il motivo è duplice: gli ISA servono alle Entrate per strutturare idonee strategie di contrasto all’evasione fiscale ed un rinvio al 2020 penalizzerebbe i contribuenti onesti con punteggio di affidabilità elevato e che avranno accesso ai benefici previsti.

La posizione del MEF è stata ribadita nelle prime riposte ai Garanti, nelle quali tuttavia non viene affrontato il nodo della questione: gli ISA 2019 sono stati introdotti come strumento di compliance tra Fisco e contribuenti, ma ad oggi la situazione è tutt’altro che di collaborazione.

Si profila un autunno particolarmente intenso, con l’ipotesi di una protesta generalizzata di imprese e professionisti contro l’operato dell’Amministrazione Finanziaria.

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