Hausbrandt salverà Melegatti

Francesca Caiazzo

9 Febbraio 2018 - 12:40

Hausbrandt presenta un’offerta per il salvataggio di Melegatti. Sul piatto un milione di euro per far partire la produzione di Pasqua e un piano di risanamento della storica azienda veronese

Hausbrandt salverà Melegatti

Potrebbe avere presto un lieto fine la vicenda Melegatti. Il gruppo Hausbrandt ha comunicato di aver stipulato un accordo presso il tribunale di Verona per far partire la campagna di Pasqua.

Ma le intenzioni del noto produttore di caffè triestino sono più ambiziose: acquisire e risanare la società.

La notizia è stata accolta con grande entusiasmo dai lavoratori, che dopo il miracolo di Natale erano piombati di nuovo nell’incertezza – lavorativa ed economica - tornando a scioperare.

Il salvataggio arriva da Trieste

A comunicare l’operazione di salvataggio di Melegatti, da mesi in crisi, è stato lo stesso gruppo di Trieste. In un breve comunicato diffuso da Hasubrandt si legge che l’obiettivo

“è quello di rilevare la Melegatti per risanarla, garantendo una continuità industriale e creando un grande gruppo Made in Veneto per proporre al consumatore di oggi e soprattutto di domani una selezione di prodotti e abbinamenti, mixando le potenzialità di entrambe le realtà”.

Insomma, il giovane presidente di Hausbrandt, Fabrizio Zanetti – 35 anni appena - guarda al futuro con ottimismo provando a cambiare le sorti della storica azienda veronese. La sua offerta è stata accettata dal tribunale di Verona e, dunque, si può iniziare a sperare in un cambiamento di rotta.

“Da parte nostra abbiamo messo a garanzia della campagna di Pasqua un assegno da un milione di euro. Sia chiaro: non siamo qui per una stagione, il nostro obiettivo è dare un futuro stabile al marchio Melegatti. Per questo — come ho chiarito al consiglio di amministrazione — vogliamo acquisire la proprietà dell’azienda. Abbiamo le risorse per farlo”

ha chiarito Zanetti in una intervista al Corriere della Sera.

Si riaccende la speranza nei lavoratori

Dopo l’interesse del fondo maltese, Abalone, che aveva finanziato la campagna di Natale, infatti, la situazione della Melegatti era di nuovo precipitata.

L’attivazione della cassa integrazione e l’ombra di un fallimento ancora in agguato avevano creato preoccupazione tra lavoratori e sindacati.

Non a caso era stata proclamata anche una giornata di sciopero. Tutt’altro clima, invece, nelle ultime ore davanti all’azienda: dipendenti in lacrime (di gioia) e un ritrovato entusiasmo.

“Sono stati eroici a non mollare l’azienda nella speranza di una soluzione”

ha commentato ancora Zanetti.

L’operazione, nelle ultime ore, è stata salutata positivamente anche dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia:

“Grazie al gruppo Hausbrandt Trieste 1982 spa si salva un marchio storico che ha creato un prodotto e una tradizione noti in tutto il mondo”

ha commentato il governatore.

La società guidata da Zanetti, dunque, rappresenterebbe una garanzia di affidabilità. Attualmente conta 500 dipendenti e ha chiuso il 2017 con una fatturato di quasi 100 milioni di euro (98 per la precisione).

Da lunedì si parte?

Zanetti ha spiegato che il gruppo da lui guidato è pronto a fare quanto necessario per risolvere ogni intoppo. Un processo non semplice che dovrà prevedere anche la ristrutturazione del debito di Melegatti.

Anche su questo fronte il presidente di Housbbrandt non si scoraggia e annuncia:

“Siamo pronti a intervenire con le risorse necessarie”.

Intanto, mentre in fabbrica ci si prepara a tornare operativi per sfornare le colombe di Pasqua, resta da sciogliere il nodo Abalone, che non è a particolarmente gradito ai sindacati. Venerdì è previsto un incontro tra i rappresentanti del fondo maltese e l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan.

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