Aria di guerra in Moldavia, cosa sta succedendo: la Transnistria sarà il nuovo Donbass?

Alessandro Cipolla

27/04/2022

04/05/2022 - 10:28

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La guerra in Ucraina presto potrebbe allargarsi anche alla Moldavia: in Transnistria non si fermano le esplosioni e la Russia ha già in loco 2.000 soldati pronti a sostenere la popolazione russofona. Un film questo già visto nel Donbass e che potrebbe essere il pretesto per un allargamento del conflitto.

Aria di guerra in Moldavia, cosa sta succedendo: la Transnistria sarà il nuovo Donbass?

Cosa sta succedendo in Moldavia e in particolare nella autoproclamata Repubblica della Transnistria? Tra accuse incrociate di voler destabilizzare la pace, l’unica cosa certa è che nel Paese sarebbe crescente il timore di un possibile coinvolgimento nella guerra in corso.

Il sentore ormai sempre più diffuso in Occidente è che in Transnistria starebbe andando in scena un film che già abbiamo visto nel Donbass con la Russia, ca va sans dire, ancora una volta nei panni del regista.

Andiamo per ordine. Poco dopo la disgregazione dell’Urss, nel 1992 in Moldavia è iniziata una guerra tra l’esercito regolare e i separatisti della Transnistria. Dopo 142 giorni di combattimenti e 4.000 morti, è arrivato un cessate il fuoco che da allora sostanzialmente ha retto.

In questa guerra al fianco della Moldavia si è schierata la Romania, la maggior parte della popolazione moldava ha origine rumene tanto che il rumeno è la lingua ufficiale, mentre i ribelli della Transnistria sono stati sostenuti dalla Russia.

Da allora esiste l’autoproclamata Repubblica della Transnistria, una sottile striscia di terra tra il confine moldavo a quello ucraino dove la maggior parte dei 430.000 abitanti è di lingua russa.

C’è da dire che al momento la Russia non ha mai riconosciuto la Transnistria come Stato, ma in quel territorio sono schierati circa 2.000 soldati russi per garantire la sicurezza della popolazione russofona.

La Moldavia invece è da sempre vicina all’Occidente tanto che a inizio marzo, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, la presidente Maia Sandu ha annunciato di aver presentato la domanda formale di ingresso nell’Unione europea.

Una premessa questa necessaria per capire perché, visti i recenti avvenimenti, la Transnistria potrebbe presto diventare un nuovo Donbass.

La guerra si allarga in Moldavia?

Da quando è iniziata la guerra, la Moldavia ha mantenuto un basso profilo quasi per timore di poter essere coinvolta in questo conflitto. Domenica scorsa nel pieno della Pasqua ortodossa, ci sono state delle esplosioni in un palazzo governativo di Tiraspol, la capitale dei separatisti.

Le granate nei giorni successivi hanno colpito invece le antenne della radio russa, con il presidente della Transnistria Vadim Krasnoselsky che è stato molto chiaro a riguardo: “Le tracce degli attacchi terroristici portano all’Ucraina”.

Al tempo stesso, il generale russo Rustam Minnekayev ha parlato di “casi di oppressione della popolazione di lingua russa” che si sarebbero verificati in Transnistria. Come detto sembra di rivedere il film andato in scena di recente nel Donbass.

Questi attacchi per l’Occidente potrebbero essere il pretesto da parte di Krasnoselsky per richiedere l’intervento dei 2.000 soldati russi presenti in Transnistria. Non è un caso che nella giornata di ieri la Moldavia ha messo in stato di massima allerta le sue forze speciali.

Ci sono tensioni tra varie forze della regione che sono interessate alla destabilizzazione - è stato il commento della presidente moldava Maia Sandu - Questo mette la Transnistria in una posizione vulnerabile e crea rischi per la Moldavia. Condanniamo tutte le provocazioni e i tentativi di coinvolgere la Moldavia in azioni che possano mettere in pericolo la pace”.

A rafforzare la tesi del pretesto messo in scena dalla Russia ci sono alcuni video delle esplosioni avvenute negli ultimi giorni: per degli analisti militari, i colpi sarebbero stati esplosi tramite il Tavolga Rpg-27, un lanciagranate usato dalle forze di Mosca.

Essendo la Transnistria distante solo 100 chilometri da Odessa, l’apertura di questo nuovo fronte di guerra potrebbe portare a una azione a tenaglia da parte dell’esercito russo per cercare di conquistare tutta la parte Sud dell’Ucraina, togliendo così di fatto ogni sbocco sul mare a Kiev.

Di conseguenza il possibile coinvolgimento della Moldavia in questo conflitto, potrebbe essere un ulteriore passo che ci potrebbe portare verso il baratro: con le trattative diplomatiche ferme al palo e i Paesi della Nato che hanno deciso di fornire artiglieria pesante all’Ucraina, mai come in questo momento l’incubo di una guerra mondiale appare essere drammaticamente reale.

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