Grecia al collasso: Fmi respinge richiesta rinvio pagamenti, S&P’s la declassa. Il 12 maggio sarà default

Vittoria Patanè

16 Aprile 2015 - 12:59

Grecia, il FMI dice no. Se Atene non paga, il 12 maggio sarà default. Rendimenti schizzati alle stelle, bond declassati da Standard & Poor’s e prospettive sempre più buie

Grecia al collasso: Fmi respinge richiesta rinvio pagamenti, S&P’s la declassa. Il 12 maggio sarà default

Il Fondo Monetario Internazionale ha detto NO. La Grecia sarà obbligata a pagare 747 milioni entro il 12 maggio, in caso contrario sarà default.

A riportare la notizia è il Financial Times, secondo cui il FMI avrebbe deluso le speranze elleniche sostenendo che una rinegoziazione del debito sarebbe possibile solo all’interno di un accordo più ampio. In altre parole, se Atene riuscisse a trovare un’intesa con l’Eurogruppo e la BCE, allora l’ente internazionale potrebbe ripensarci. Ma i negoziati non promettono nulla di buono e allora neanche l’organizzazione guidata da Christine Lagarde è disposta a retrocedere.

Alexis Tsipras aveva tentato un’ultima disperata mossa per cercare di pagare stipendi pubblici e pensioni a maggio, ma l’accavallarsi delle scadenze renderebbe impossibile adempiere agli obblighi.

Senza un accordo al vertice dei ministri delle Finanze in calendario per l’11 maggio, Atene farà probabilmente default sui 747 milioni di euro che deve restituire al FMI il giorno successivo, il 12 maggio.

Nel 2015 inoltre, la Grecia dovrà versare al Fondo Monetario internazionale altri 9 miliardi di euro. Dunque, anche se dovesse riuscire in extremis a onorare le due scadenze di maggio (932 milioni), il fallimento sarebbe solo rinviato di un mese. A giugno infatti, scadranno altri termini.

Ormai, il default si avvicina sempre di più. Secondo la stampa tedesca, la Germania starebbe già preparando un piano volto a "controllare" il fallimento di Atene, un programma che consentirebbe agli ellenici di rimanere nell’euro, a condizione che vengano rispettati gli impegni.

Grecia: rendimenti alle stelle
Nel frattempo, il mercato si prepara al default. Stamattina, i rendimenti sui titoli di Stato a 2 anni sono saliti alle stelle, aumentando di 240 240 punti base al 26,6%. Stessa sorte per i decennali che sono schizzati di 81 punti al 12,77%.
In salita anche i rendimenti a 5 anni (+133 bp al 18,41%.
Boom anche per i rendimenti a 5 anni, saliti di 133 bp al 18,41%.

Impossibile non cogliere il messaggio degli investitori: nessuno crede più a un possibile accordo con Bruxelles.

Oggi, il ministro dell’Economia, Yanis Varoufakis, incontrerà a Washington il collega tedesco Schaeuble, il segretario al Tesoro USA, Jacob Lew, il ministro italiano Pier Carlo Padoan e forse anche Barack Obama alla Casa Bianca. La speranza è che l’intervento degli USA riesca a sbloccare la situazione.

Standard & Poor’s
Ieri, l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha abbassato il giudizio del Paese da B- a Ccc+ sul lungo e ’C’ sul breve termine in luogo dei precedenti ’B-’ e ’B’.

L’outlook negativo, afferma l’agenzia in una nota, elimina Atene dalla lista dei ’creditwatch negativi’.

Il motivo della scelta risiede nella convinzione che, in assenza di riforme economiche radicali o un ulteriore sconto sul debito, la situazione dei conti pubblici ellenici si faccia "insostenibile".

Sempre secondo S&P, le prospettive negative riflettono il rischio di ulteriore indebolimento della liquidità a livello di emittente sovrano, banche ed economia reale.

"Molto incerto" lo scenario per la crescita, mentre la facoltà di rimborsare il debito in scadenza appare sempre più legata a condizioni congiunturali favorevoli.

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