Gli italiani non fanno più shopping e il dato è fortemente preoccupante secondo l’Independent britannico. Perché le vendite al dettaglio sono crollate? Quali le conseguenze?
Gli italiani hanno smesso di fare shopping secondo un ricerca pubblicata dall’Independent britannico.
Fra italiani e shopping sembra essere finito l’amore: le vendite al dettaglio dell’Italia su base annuale continuano ad evidenziare dati negativi.
L’Independent, che ha già trattato la situazione economica dell’Italia in un articolo intitolato “Perché l’Italia sta per crollare”, questa volta si è soffermato sul settore delle vendite al dettaglio e ha evidenziato come gli italiani abbiano smesso di fare shopping e come questo sia un segnale allarmante per l’intera Europa.
Ma perché gli italiani hanno smesso di fare shopping? E quali saranno le conseguenze del crollo delle vendite al dettaglio per il nostro paese?
Le banche private hanno recentemente messo insieme un piano di salvataggio a favore della critica situazione di Monte Paschi di Siena, i cui crediti in sofferenza hanno iniziato a minacciare l’intero settore finanziario del paese.
Le cattive notizie per l’Italia non finiscono qui secondo il quotidiano britannico.
Gli italiani hanno smesso di fare shopping, secondo IHS Markit, ed il dato è estremamente preoccupante.
Vediamo allora perché gli italiani hanno smesso di fare shopping e perché questo dato è preoccupante secondo l’analisi dell’Independent.
Italiani e shopping: è crisi. I dati
La linea rossa tratteggiata rappresenta il livello 50, ossia il livello nel quale i venditori non vedono né un incremento né un decremento dei loro affari.
Ma quand’è che gli italiani hanno smesso di fare shopping? Il declino è iniziato quest’anno, dopo diversi mesi di risultati positivi. Il dato è estremamente preoccupante perché, almeno fino alla Brexit, ossia fino alla decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea, la crescita dell’intera Europa nel 2016 era stata piuttosto solida.
“Il crollo delle vendite al dettaglio nel mese di giugno è stato il settimo consecutivo e la contrazione del settore è stata piuttosto pesante. La ragione di questa contrazione è stata una riduzione dello shopping da parte dei consumatori. Su base annuale le vendite in Italia sono crollate ai livelli di dicembre 2014”,
ha affermato Markit.
La tabella mostra come la crescita del settore delle vendite al dettaglio non abbia navigato in buone acque, ma contemporaneamente ci permette di osservare un più recente lieve miglioramento. A ciò si aggiungano le cifre non così negative riguardanti il PMI manifatturiero e dei servizi in Italia.
La crescita annuale del PIL in Italia, tuttavia, è solo dell’1%. Giusto per fare un paragone, la crescita del Regno Unito scosso dalla Brexit, è stata doppia di quella italiana.
L’Italia non ha spazio di manovra - l’analisi dell’Independent
L’Italia è un paese che non ha molto spazio di manovra secondo l’Independent. Come ha affermato Matteo Renzi questa settimana:
“Crescita, crescita, crescita. Ci penso ogni giorno. La crescita dell’Italia è la mia priorità, il mio sogno e il mio incubo”.
Molto spesso le economie sono salvate proprio dai loro consumatori come non manca di sottolineare il quotidiano britannico. Quando una nuova recessione colpisce l’economia di un paese, i consumatori molto spesso si indebitano o spendono i loro risparmi, così, l’attività risultante, ossia lo shopping, può dare nuova linfa vitale alla crescita del paese - o almeno può limitare i danni.
In Italia, tuttavia, dove il settore bancario è già fragile, l’amore fra i consumatori e lo shopping sembra essere finito e lo spazio di manovra del paese appare inesistente.
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