Giappone super-indebitato? Sì, ma è anche il primo creditore al mondo

Nicola D’Antuono

27 Maggio 2014 - 10:28

Per il 23-esimo anno consecutivo il Giappone si conferma il primo creditore al mondo, anche se in prospettiva dovrebbe cedere la leadership alla Cina

Giappone super-indebitato? Sì, ma è anche il primo creditore al mondo

Se un rapporto debito/pil superiore al 130% per l’Italia fa correre dei brividi lungo la schiena, in quanto difficilmente ripagabile con gli attuali tassi di crescita economica e in assenza di riforme strutturali adeguate al mondo moderno, in Giappone i cittadini dovrebbero già essere ridotti sul lastrico se si pensa che l’indebitamento pubblico sfiora ormai il 250% del prodotto interno lordo! Eppure non è così. Il debito del paese del Sol Levante è quasi per il 90% nelle mani dei giapponesi stessi e quindi difficilmente soggetto ad attacchi speculativi, come avvenuto invece in Europa. Ma c’è di più. Tokyo è anche il primo creditore al mondo, capace di mettersi alle spalle addirittura la Cina che però sta incalzando sempre più questa leadership globale giapponese.

Secondo l’ultimo rapporto comunicato dal Ministero delle Finanze di Tokyo, il Giappone si è confermato per il 23-esimo anno consecutivo come il paese proprietario del maggior numero di asset esteri al mondo, distribuiti tra governo, enti, cittadini e altre istituzioni nazionali. Gli asset esteri detenuti dal Giappone sono aumentati in modo significativo lo scorso anno, quando lo yen è stato svalutato pesantemente a seguito dell’implementazione delle misure di politica monetaria ultra-accomodanti della Bank of Japan nell’ambito del programma di riforme economiche noto come Abenomics. A fine 2013 è stato toccato un vero e proprio record a 325.000 miliardi di yen, ovvero il 9,7% in più rispetto a dodici mesi prima.

Questo ammontare è pari a quasi 1,5 volte gli asset esteri in mano alla Cina, che da sette anni è il secondo creditore mondiale grazie a un continuo forte surplus nel commercio estero favorito dalla politica di svalutazione dello yuan negli anni d’oro del boom economico del gigante asiatico. La distanza dal Giappone continua però ad assottigliarsi - anche grazie al costante deficit commerciale nipponico - tanto che nell’ultimo anno si è ridotta a 117.000 miliardi di yen. Al terzo posto c’è, invece, la Germania. Sul piano dei ritorni sugli asset esteri, però, il Giappone ha fatto più di un passo indietro negli ultimi anni. Rispetto al 3,1% del 2008 si è passati al 2,1% dello scorso anno. Il premier Shinzo Abe sta correndo ai ripari ed è pronto a favorire maggiori investimenti diretti stranieri nel paese.

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