Il paese del Sol Levante ha sperimentato un boom dell’inflazione, aumentata per l’11-esimo mese consecutivo. Sul forex lo yen resta ben acquistato
Stanotte sono stati pubblicati alcuni importanti dati macroeconomici in Giappone, ovvero l’indice della produzione industriale, il tasso di inflazione e il tasso di disoccupazione. La stima preliminare relativa all’andamento della produzione industriale giapponese ad aprile ha evidenziato una crescita del 4,1% su base annua, in calo rispetto al 7,4% mostrato a marzo. Il risultato è al di sotto delle attese degli analisti finanziari, che si aspettavano quantomeno un incremento del 4,5%.
Su base mensile la flessione è stata del 2,5%, dopo l’aumento dello 0,7% avvenuta il mese precedente. Gli analisti si aspettavano un calo più contenuto del 2%. Per quanto riguarda, invece, l’andamento dell’inflazione, ad aprile l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 3,4% su base annua rispetto all’1,6% della precedente lettura. Il risultato è in linea con le aspettative degli economisti. Il tasso di disoccupazione è risultato stabile al 3,6%, in linea con le attese, intorno ai minimi da oltre sei anni.
Il dato più significativo è comunque quello dell’inflazione, dopo che i prezzi al consumo hanno mostrato il balzo più significativo degli ultimi 23 anni. In pratica il Giappone è uscito dalla deflazione, visto che l’indice CPI “core” è aumentato del 3,2% contro il 3,1% atteso dal mercato. Se si esclude l’effetto della maggiore pressione fiscale indiretta (a seguito dell’aumento dell’Iva all’8% dal precedente 5% a partire dal 1° aprile scorso), l’inflazione cresce dell’1,5% (meglio dell’1,3% di marzo).
In pratica il target sull’inflazione al 2% del governo guidato da Shinzo Abe appare sempre più vicino, anche in virtù del costante trend al rialzo dei prezzi al consumo che sono in rialzo da ben 11 mesi consecutivi. Bisogna poi considerare che l’inflazione nell’area metropolitana di Tokyo stimata per maggio (ottimo anticipatore della tendenza nazionale) è al 2,8%. Alla borsa di Tokyo l’indice Nikkei ha ceduto lo 0,35%, ma il mese di maggio si è chiuso con un buon recupero intorno al 3,5%.
Sul forex prosegue il buon momento dello yen, che resta tonico nonostante il clima di risk on sui mercati finanziari che ha spinto l’indice azionario americano S&P500 e il Dax30 di Francoforte ai massimi storici. Il tasso di cambio dollaro/yen resta poco distante dai supporti fondamentali di medio periodo intorno a 101,60. Il cross euro/yen, invece, è sceso sotto 138 ai minimi da inizio febbraio scorso. In lieve recupero troviamo il cross sterlina/yen, ieri sceso in area 169,50 ai minimi da metà aprile scorso.
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