I dati negativi sulla bilancia commerciale giapponese pesano sullo yen, che torna a scendere sui mercati valutari
Stanotte sono stati pubblicati i dati sull’andamento del commercio in Giappone e i risultati non sono stati affatto incoraggianti. Nell’anno fiscale terminato lo scorso 31 marzo, il surplus delle partite correnti del paese del Sol Levante è sceso al minimo storico a causa di un deficit commerciale record. A questo punto Tokyo rischia di sperimentare un disavanzo delle partite correnti persistente, come già avvenuto diverse volte negli ultimi mesi, con il conseguente rischio di instabilità finanziaria e fiscale nel caso in cui il governo guidato da Shinzo Abe non dovesse apportare i dovuti correttivi.
A marzo il surplus delle partite correnti in Giappone è risultato pari a 116,4 miliardi di yen, ovvero il 91% in meno rispetto alla precedente rilevazione. Il dato è nettamente più basso rispetto alle previsioni degli analisti e risente dell’eccessivo deficit commerciale provocato dal boom delle importazioni (+23,2%), che non è stato compensato da un andamento più o meno simile delle esportazioni (+6,2%). Così, nell’anno fiscale terminato a fine marzo, il surplus delle partite correnti giapponese è stato il più basso da quando è iniziata la serie storica nel 1985, ovvero 789,9 miliardi di yen (-81,3%).
La bilancia commerciale ha segnato un passivo record a 10.860 miliardi di yen. A questo punto l’Abenomics rischia di finire nuovamente sotto accusa: la strategia del cambio eccessivamente debole non sta rilanciando l’export come previsto e allo stesso tempo sta aggravando il rosso della bilancia commerciale. Sul mercato delle valute lo yen ha iniziato a indebolirsi. Il tasso di cambio dollaro/yen è salito fino a 102,04, allontanandosi dall’area di supporto giornaliera posta intorno a 101,50. Il cross euro/yen, che venerdì era sceso sui minimi da oltre un mese sotto 140, sta effettuando un timido rimbalzo tecnico che al momento è terminato poco prima dell’approdo in area 140,50.
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