I Non Performing Loans italiani mettono a rischio la Germania, il prossimo epicentro di una crisi europea secondo George Friedman, intervistato da Business Insider.
La Germania potrebbe essere il prossimo epicentro di una forte crisi in Europa.
Negli anni e nei mesi passati, sono stati i Paesi periferici dell’Eurozona, tra cui l’Italia, ad essere la fonte di preoccupazione per il destino della zona euro. Ma in un’intervista, George Friedman, il fondatore di Geopolitical Futures, spiega che ora il problema d’Europa è proprio la Germania, la potenza numero uno della regione.
Germania in pericolo, tutta colpa delle banche italiane
E la base dei problemi di Germania e Europa ci sarebbe l’Italia, o meglio, il sistema bancario italiano.
“[I problemi delle banche italiane] stanno per arrivare nei Paesi Bassi, stanno per arrivare in Germania”
ha dichiarato Friedman.
Germania: il pericolo dei Non Performing Loans dell’Italia
Secondo l’analista, i problemi del sistema bancario italiano stanno per trascinare anche la Germania.
I dati pubblicati a fine 2015 hanno mostrato che i non-performing loans in Italia hanno raggiunto un totale di 300 miliardi di euro, il 17,3% dei quali sono prestiti non rimborsati.
Il dato è altissimo dato che la media nella zona euro è del 6.8%, mentre i NPL della Germania ammontano solo al 2.3%.
Secondo Friedman la questione è della massima importanza poiché l’Italia è quarta economia più grande in Europa e l’ottava al mondo.
L’Italia è la sede del sistema bancario più grande dell’Europa orientale, estremamente interconnesso con tutta la regione.
Per esempio la Deutsche Bank, la maggiore banca tedesca, ha un’esposizione altissima all’Italia, e così anche il resto d’Europa.
La soluzione proposta da Friedman è unica: la Germania deve salvare l’Italia. E costerà davvero un sacco di soldi.
"La Germania non ha ancora iniziato a cadere. Ma quando la Germania cadrà, e lo farà, il panico si diffonderà rapidamente”.
I problemi della Germania: le esportazioni
"La Germania è il nuovo PIIGS. La Germania dipende dalle esportazioni e i suoi mercati si stanno prosciugando."
I Paesi PIIGS - in ordine Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna - sono stati l’epicentro delle preoccupazioni durante la crisi del debito in Europa nel 2011 e 2012.
La crisi sembra essere passata e le economie sono sulla via della ripresa e ad uscire vincitrice è stata la stessa Germania. La sua economia è forte ai livelli della riunificazione e il suo tasso di disoccupazione è sceso al 4.5%.
La Germania ha goduto di un surplus commerciale strutturale sostenuto dall’euro più debole, che ha colpito livelli record a 25 miliardi di euro di giugno.
Tuttavia, Friedman ritiene che l’export della Germania sia in procinto di registrare forti difficoltà.
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