Grecia: incontro tra Hollande e Tsipras

Felice Di Maro

25/10/2015

Il presidente francese François Hollande ha espresso il suo apprezzamento e il suo sostegno alla Grecia nello sforzo di uscire dalla crisi economica.

Grecia: incontro tra Hollande e Tsipras

I due leader hanno firmato diversi accordi in campo economico e sociale. Ad accompagnare Hollande era una delegazione di uomini d’affari che sono stati invitati a investire in Grecia.

Sono stati presenti ad Atene anche i rappresentanti dei creditori internazionali, ex Troika più Esm, il Fondo Salva-Stati, per verificare lo stato delle riforme previste dall’ultimo piano di salvataggio della Grecia.

Il presidente francese François Hollande ha espresso il suo apprezzamento e il suo sostegno alla Grecia nello sforzo di uscire dalla crisi economica, mentre il primo ministro Alexis Tsipras ha detto che la Grecia ha firmato un accordo - 12 agosto di quest’anno - che intende rispettare, ma non ha firmato l’atto di resa della sua sovranità, né ha approvato la distruzione della sua coesione sociale.

Il presidente francese ha pronunciato un discorso davanti al Parlamento greco dicendo:

Venire qui ad Atene rappresenta anche un riconoscimento della lezione di democrazia che ci avete dato negli ultimi mesi. La lezione di un popolo che ha preso le redini del proprio destino. Una Nazione che affronta con coraggio le circostanze in cui si trova.

Ad accompagnare Hollande era una delegazione di uomini d’affari che sono stati invitati a investire in Grecia e Giorgos Kapopoulos, analista politico che ha dichiarato:

Può essere un investimento a lungo termine per chi intende impegnare il proprio denaro qui. Nel caso della Francia, la differenza è che gli affari si combinano con gli interessi geopolitici.

Chiaramente le attese per il popolo greco al riguardo sono che si possa attenuare la disoccupazione. Si tenga conto che il prossimo mese il parlamento ellenico proprio per il Memorandum del 12 agosto scorso firmato da Tsipras e dal suo primo governo dovrà legiferare sulle privatizzazioni e se già 14 aeroporti regionali sono già gestiti dai tedeschi è ipotizzabile che altre privatizzazioni che si faranno saranno gestite dai francesi.

Intanto il comitato dei noti creditori della Grecia (Ue, Bce e FMI, Esm), sono già da qualche giorno in Atene per effettuare la prima valutazione delle riforme attuate sinora dal governo Tsipras. Se l’esito sarà positivo, come largamente atteso, saranno immediatamente sbloccati 2 dei 3 miliardi della prima tranche degli aiuti da 86 miliardi in 3 anni. L’altro miliardo verrebbe erogato alla fine di novembre, al termine della revisione già iniziata. I nomi dei rappresentanti come diffuso dai media sono Declan Costello per la Commissione europea, Rasmus Ruffer per la Bce, Delia Velculescu per l’Fmi (Fondo monetario internazionale) e Nicola Giammarioli per l’Esm.

L’obiettivo del premier greco Alexis Tsipras è di fare presto, perché solo così potrà ottenere gli aiuti necessari per ricapitalizzare le banche, per le quali sono stati messi a disposizione proprio dai creditori fino a 25 miliardi di euro e come anche per l’accordo del 12 agosto scorso.

Come riportato dai media Alexis Tsipras è stato veramente duro con la Germania. Ha detto che i tedeschi vorrebbero ancora la Grecia fuori dall’euro. Chiaramente Tsipras ha approfittato dell’incontro per inviare un messaggio alla Germania pur senza citarla direttamente perché ha affermato che alcuni "estremisti neoliberisti" starebbero cercando di ricreare quel clima che in piena estate aveva quasi messo alla porta dell’Eurozona la Grecia e spiegando che tali tentativi passerebbero per un rinvio della valutazione delle riforme e della ricapitalizzazione delle banche. Al riguardo ha dichiarato:

Noi abbiamo intenzione di attuare il bailout alla lettera, ma una cosa è questa, un’altra è pensare di trattarci come un condannato che deve adempiere a una sentenza.

Sia chiaro e senza equivoci. Germania a parte, prima le banche si ricapitalizzano e prima è possibile il ritorno anche se solo parziale dei 40 miliardi defluiti dal novembre del 2014 al luglio scorso che sono necessari per ripristinare la fiducia verso la Grecia nonché per la sua stabilità finanziaria che è necessaria altrimenti la Grecia non sarà più per davvero un paese sovrano.

I media hanno pubblicato che agli istituti verrà richiesto un Cet1 pari al 9,5% per lo scenario ordinario e l’8% per quello avverso. Che significa? Significa che per le banche greche la musica non sarà più la stessa, almeno così s’interpretano quelli che potranno essere gli scenari economici e finanziari dopo queste riforme.

Inutile dire che il vero obiettivo di Tsipras è la ristrutturazione del debito pubblico. Chiede che le condizioni per la restituzione dei prestiti ottenuti vengano migliorate anche con un condono parziale ma al momento non è materia di trattative. I creditori europei sono contro l’ipotesi di un taglio, ma hanno aperto da mesi a un possibile allungamento delle scadenze, nonché a una ulteriore riduzione dei tassi e a una proroga del periodo di restituzione durante il quale non verrebbe rimborsato il debito e non sarebbero pagati gli interessi.

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