G7 in Giappone tra politica monetaria, crescita lenta e Brexit. Verso il nulla di fatto

Flavia Provenzani

20/05/2016

20/05/2016 - 09:04

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Al via il G7 in Giappone tra i ministri delle finanze e i banchieri centrali. In agenda: misure di politica monetaria, crescita lenta e Brexit. Verso il nulla di vatto

G7 in Giappone tra politica monetaria, crescita lenta e Brexit. Verso il nulla di fatto

Al via il G7 dei ministri delle finanze e dei banchieri centrali in Giappone: l’evento potrebbe evidenziare profondi contrasti tra i suoi partecipanti sull’utilizzo di misure non convenzionali di politica monetaria e sul modo più sostenibile per alimentare la crescita mondiale.

La due giorni del G7 vedrà il Giappone, paese ospitante, cercare di risolvere le conseguenze della sua posizione di politica monetaria sui generis - che ha portato il forte rally dello yen a colpire le esportazioni e il sentiment dei consumatori.

Ma un nuovo intervento sul mercato da parte di Tokyo per invertire il rally della valuta giapponese potrebbe portare ad una collisione con gli altri Paesi partecipanti al G7, inclusi Germania e Stati Uniti, avversi a tali soluzioni.

Una spaccatura sugli orientamenti di politica monetaria, compresa la manipolazione delle valute, rischia di essere la protagonista assoluta del G7 in Giappone. Molti economisti ritengono che la riunione si concluderà con un nulla di fatto: ancora una volta non sarà possibile concordare una risposta concreta per affrontare i rischi che ostacolano la crescita economica mondiale.

Con anni di corsa alla stampa di nuova moneta alle spalle, la politica monetaria si è ormai mossa verso (ed oltre) i suoi limiti e la risposta del G7 all’inflazione bassa e alla crescita moderata è diventata sempre meno incisiva.

I leader della Finanza si sono incontrati a Sendai, nel nord-est del Giappone, alla ricerca di soluzioni e consigli da eminenti accademici, tra cui l’economista premio Nobel Robert Shiller, su come sostenere la crescita in un simposio informale antecedente all’incontro ufficiale del G7 di venerdì.

I partecipanti al simposio hanno convenuto che, invece di puntare sullo stimolo a breve termine di politica monetaria, sono le riforme strutturali unite ad investimenti adeguati ad essere la soluzione per avere una crescita sostenibile - riporta una fonte presente all’incontro a Reuters.

Se così fosse, il Giappone dovrebbe dire addio alle speranze di raggiungere un accordo sulla necessità di un’azione coordinata per stimolare la domanda mondiale.

La Germania non ha dato alcun segno di condivisione delle richieste provenienti dal Giappone e avverte dei pericoli di un eccessivo allentamento monetario.

«C’è un alto nervosismo sui mercati finanziari» alimentato dal forte debito pubblico e dall’eccesso di liquidità in tutto il mondo, ha commentato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble giovedì.

Ma i partecipanti del G7 con tutta probabilità non si opporranno qualora il Giappone dovesse annunciare un’azione più incisiva utilizzando strumenti di politica monetaria e riforme strutturali - una scelta che viene definita secondo le esigenze individuali di ciascun paese.

Ciò significa che il G7, nonostante il peso dei rischi nelle prospettive dell’economia mondiale, potrebbe non riuscire a concordare delle misure concrete per sostenere la crescita globale ormai stagnante.

"Mi aspetto uno scambio diretto di vedute su come raggiungere la stabilità dei prezzi e la crescita con politiche monetarie, fiscali e strutturali che riflettono le esigenze di ciascun paese"

ha dichiarato il governatore della Bank of Japan, Haruhiko Kuroda, ai giornalisti.

Sull’agenda del G7 anche il rischio Brexit, la possibilità che il Regno Unito lasci l’Unione Europea.

"La Brexit potrebbe, nel breve termine, portare a turbolenze sui mercati finanziari",

riferisce una fonte del G7.

Negli incontri di sabato, i ministri delle finanze e i banchieri centrali del G7 discuteranno, tra gli altri argomenti, anche della necessità di rafforzare la sicurezza informatica.

È ormai molto tempo che i politici parlano della necessità di rafforzare la sicurezza informatica con le transazioni finanziarie che continuano a spostarsi sempre più su un livello internazionale: la consapevolezza tra i leader del G7 potrebbe portare ad un’azione tempestiva.

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