G-20 di Sydney punta sulla crescita globale: 2% in più nei prossimi 5 anni

Nicola D’Antuono

24/02/2014

Al G-20 si è parlato maggiormente di crescita economica, piuttosto che di tapering (dietro espressa richiesta dagli USA). Fissati nuovi obiettivi da qui a 5 anni

G-20 di Sydney punta sulla crescita globale: 2% in più nei prossimi 5 anni

Il G-20 tenutosi a Sidney, in Australia, si è concentrato molto sulle prospettive di crescita globale nei prossimi anni, con un occhio agli effetti delle politiche monetarie attuate dai Grandi del pianeta, in particolare la Federal Reserve. Per i ministri dell’Economia e i banchieri centrali si è trattato del primo meeting dopo l’avvio del tapering, ovvero il piano di riduzione degli stimoli monetari avviato dagli Stati Uniti negli ultimi due mesi. India, Russia e Turchia hanno chiesto più coordinamento agli USA, ricordando come i mercati emergenti hanno aiutato molto le economie sviluppate durante la recessione che ha fatto seguito alla crisi finanziari globale del 2008. Ora sono i mercati emergenti a chiedere una maggiore collaborazione.

Il G-20 ha comunque posto l’enfasi sulla crescita economica. Alla fine è stata raggiunta un’intesa sull’implementazione di riforme e politiche economiche da attuare a stretto giro di boa, per puntare a una crescita globale ulteriore del 2% nei prossimi cinque anni. Ocse e Fmi hanno subito puntato forte su questa linea, sostenuti da Francia, Giappone e Australia. Diversa era, invece, la linea proposta dalla Germania che preferiva una raccomandazione più generica sulla “traiettoria di crescita” da seguire. Al G-20 ha poi parlato Mario Draghi, che ha sottolineato come la ripresa dell’economia nell’area euro sia diventata meno fragile rispetto al recente passato. Il numero uno dell’Eurotower ha comunque ricordato che la crescita resta modesta e che il debito pubblico resta su livelli ancora molto elevati in diversi paesi dell’area euro.

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