"Depositanti di tutto il mondo, unitevi e...scappate da questi paesi."
E’ l’allarme JP Morgan che risuona nelle zone periferiche dell’Euro. Il caso di Cipro, nonostante le rassicurazioni dal mondo politico, rischia di innescare reazione a catena, una fuga di capitali non assicurati dalle zone periferiche dell’Euro verso mete più sicure.
Il salvataggio di Cipro ha portato alla luce e sotto gli occhi di tutti la fragilità del sistema bancario dell’Eurozona, quando le banche riapriranno, nell’isola sarà inevitabile assistere ad una fuga di capitali massiccia e pericolosa, ma la banca americana avverte: il caso di Cipro potrebbe non essere così unico e isolato.
Non a caso, infatti, anche nelle altre zone dell’Euro è iniziata una corsa all’oro, un tentativo, da parte di correntisti ricchi, ma anche "medi" di mettere al sicuro i risparmi, perché il futuro sembra essere troppo incerto.
Secondo i più recenti dati, la banca americana JP Morgan fa notare che l’ammontare di conti correnti non assicurati rappresenta circa la metà dei depositi nell’Unione Europea, con una buona parte di flussi diretti verso le zone periferiche UE.
Da quali paesi bisogna fuggire?
Il grafico in basso mostra un dato piuttosto preoccupante, si tratta della curva dei depositi nei paesi periferici dell’Euro. Quando il settore bancario cipriota riaprirà i battenti, la linea grigia del grafico scenderà velocemente verso il basso, ma la domanda a quel punto sarà: quale altra curva seguirà quella di Cipro, dopo la drammatica reintroduzione nel sistema gravitazionale monetario?
Italia, Cipro, Irlanda, Portogallo, Grecia o Spagna: chi sarà il prossimo?
Riteniamo appropriato mettere in evidenza le nazioni che posseggono la fetta maggiore di depositi non assicurati (e allo stesso tempo al di fuori del controllo di capitale della BCE). Sembra, tra le altre cose, che nonostante la Francia stia accantonando l’idea di una tassa sulla proprietà ci siano molte altre buone ragioni perché i depositanti più ricchi possano decidere di lasciare il paese.
Banche: se si scoprisse la verità
L’unico motivo per cui l’Europa è stata lenta a ridurre i prestiti (come dimostra l’aumento artificiale del debito insoluto in Spagna e Italia) negli ultimi 4 anni è che una rappresentazione completa della realtà sul lato degli attivi (come quella che si è raggiunta a Cipro) porterebbe ad un collasso drammatico negli attivi patrimoniali, richiedendo una stretta analoga anche sul lato dei passivi, dove le passività non garantite come i depositi subirebbero certamente anch’essi un duro colpo.
Cipro, dalla brezza all’uragano
Ecco perché l’unico elemento che impedisce la diffusione del "modello cipriota" alle altre nazioni è il graduale indebolimento del debito insoluto.
Naturalmente, se il rischio divenisse più concreto e le banche fossero costrette a "guardare in faccia la realtà" quello che è successo a Cipro sarebbe soltanto una flebile brezza marina, rispetto all’uragano che potrebbe scatenarsi.
| Traduzione e adattamento a cura di Federica Agostini | Fonte: ZeroHedge |
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