Addio Android, arriva Fuchsia?

Federica Macerola

20 Luglio 2018 - 19:00

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Il progetto Fuchsia di Google è all’opera per creare un nuovo sistema operativo. Quali sono le possibilità che sostituisca Android, le caratteristiche e le finalità.

Addio Android, arriva Fuchsia?

Da più di due anni un ristretto gruppo di ingegneri di Google sta lavorando sul progetto di un sistema operativo che potrebbe arrivare a sostituire Android.
Il progetto è stato denominato Fuchsia e avrebbe l’obiettivo di creare un unico OS che sia compatibile con tutti i dispositivi della grande G. Non solo gli smartphone come i Pixel, quindi, ma anche i gadget casalinghi, come per esempio gli speaker, oltre ovviamente a tutti i device prodotti da altre società che utilizzano Android o Chrome OS.

È certo, d’altro canto, che una delle società del gruppo, la Alphabet, ha cominciato a pubblicare online parti di codice fin dal 2016 e Google non ha mancato di sperimentare nuove funzioni, come per esempio il display interattivo e il comando vocale per YouTube.

Ecco le caratteristiche e gli obiettivi del progetto che potrebbe portare a cambiare la faccia degli attuali smartphone.

Fuchsia sarà il nuovo OS Google?

Ci sono dei conflitti interni sull’uso e le finalità di questo nuovo OS.
Secondo quanto riportato da Bloomberg gli ingegneri nel team di sviluppo vorrebbero che Fuchsia arrivasse su tutti i dispositivi casalinghi, come speaker a controllo vocale, entro tre anni e che poi cominciasse a guadagnare il suo spazio su device elettronici più grandi e evoluti come i computer per arrivare infine, nel giro di cinque anni, a sostituire del tutto Android.
D’altro canto il CEO di Google Sundar Pichai e il suo vice pare non abbiano ancora preso decisioni in merito agli obiettivi finali del progetto, anche probabilmente a causa della vasta diffusione di Android, che comporta un mercato estremamente florido, e dei problemi che sorgono di frequente in ambito legale, non ultima la recente multa UE.

Anche Pichai sembra comunque dare supporto al nuovo possibile OS, al quale lavorerebbero più di cento persone.

Gli obiettivi

Il principale obiettivo di Fuchsia, a parte quello di far ricadere tutti i dispositivi sotto l’ombrello di un unico OS, sarebbe quello di avvantaggiare Google nella sua competizione con l’eterna rivale, creando un sistema operativo in grado di fronteggiare iOS.

Sebbene infatti Android sia di gran lunga il più diffuso dei due, il sistema operativo per mobile di Apple è più evoluto nei settori della privacy, di incorporazione sui device e viene aggiornato più velocemente dagli utenti. Il passaggio a Fuchsia permetterebbe di ricominciare da capo, soprattutto per quanto riguarda quelle feature che erano poco diffuse o assenti all’epoca del primo sviluppo di Android.

Le funzioni di comando vocale infatti, verso le quali Google sembra nutrire grandi aspettative in virtù della futura richiesta per gadget e accessori, potrebbero essere sviluppate più facilmente sul nuovo OS, che sembrerebbe avere questo tipo di tecnologia come colonna fondante del suo sviluppo.

Un altro dei punti cardine riguarderebbe invece la sicurezza e la privacy, temi scottanti che stanno acquisendo sempre maggiore visibilità da parte degli utenti, visto che i moderni smartphone possono trasformarsi in perfette spie.

Secondo il cofondatore di Confide Jeffrey Grossman, inoltre, una delle finalità di Fuchsia potrebbe essere quella di riguadagnare potere sui costruttori di dispositivi tecnologici.

Android verrà sostituito?

Nonostante potrebbe portare diversi benefici, non è ancora chiaro se il sistema operativo generato dal progetto sarà in grado di sostituire il robottino verde. Non si sa ancora nulla sulle reali applicazioni del software, che per ora sembra non essere stato usato come base per lo sviluppo di una vera e propria app o servizio.

L’essere più orientati alla privacy, inoltre, è un’arma a doppio taglio che potrebbe privare la società di Mountain View dei copiosi introiti derivanti dalle pubblicità e dal tracciamento, come succede per esempio su Google Search (proprio per offrire un’alternativa a questa dinamica sono già nati diversi motori di ricerca concorrenti).

L’ultimo problema potrebbe essere legato ai produttori di dispositivi tecnologici come Samsung, Huawei e LG che fanno ormai affidamento su Android e dovrebbero riadattarsi a Fuchsia, ma potrebbero anche decidere di optare per altro.
Le possibilità di vedere il nuovo OS sugli smartphone è quindi ancora vaga e bisognerà aspettare conferme da Google per capire le sorti di questo progetto: se verrà accantonato o se il sistema operativo verrà utilizzato e, nel caso, dove.

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