Forza Italia, Toti sceglie Salvini: “No a un governo assieme a Renzi”

Alessandro Cipolla

3 Luglio 2017 - 11:41

Forza Italia: durante la rassegna Garda d’Autore Giovanni Toti boccia il proporzionale, dicendosi anche contro a ogni ipotesi di governo con Renzi.

Forza Italia, Toti sceglie Salvini: “No a un governo assieme a Renzi”

Forza Italia: nuovo messaggio a Silvio Berlusconi da parte di Giovanni Toti, con il governatore della Liguria che esprime tutta la sua contrarietà verso il proporzionale e a un possibile accordo di governo con il Partito Democratico di Matteo Renzi.

Continua la sfida interna a Forza Italia tra le due anime del partito. Da una parte infatti c’è Silvio Berlusconi, pronto a rispolverare il modello tedesco di stampo proporzionale come nuova legge elettorale e favorevole a un possibile governo dalle larghe intese con Renzi.

Dall’altra invece c’è Giovanni Toti e quelli che vorrebbero rinsaldare l’alleanza con Lega Nord e Fratelli d’Italia, unione che di fatto ha portato al successo delle elezioni amministrative, chiudendo una volta per tutte ogni velleità di governo con il Partito Democratico.

Tra Renzi e Salvini quindi Toti non ha dubbi nello scegliere il leader del carroccio, il problema però è che il gran capo Berlusconi è ancora molto titubante. Quale sarà allora il futuro per Forza Italia?

Forza Italia, Toti il ribelle

Quando decise di abbandonare la direzione di Studio Aperto e del Tg4 per entrare in politica nei ranghi di Forza Italia, in molti pensavano che Giovanni Toti fosse soltanto un altro dei tanti yes man di cui Silvio Berlusconi è solito circondarsi.

Col tempo però la figura di Toti ha assunto sempre maggiore spessore e importanza. Questo non è dovuto soltanto alla sua storica vittoria alle ultime regionali in Liguria, ma anche per il suo peso all’interno del centrodestra.

Il governatore infatti è stato il fautore della ritrovata unione della coalizione alle ultime amministrative, scelta questa che ha determinato la vittoria contro il litigioso centrosinistra e l’inconsistente a livello locale Movimento 5 Stelle.

Il pensiero di Giovanni Toti è sempre lo stesso: il centrodestra deve essere unito chiudendo la porta a ogni possibilità di governo con gli avversari politici. Quanto al leader della coalizione, la vicinanza tra il governatore e Salvini non è mai stato un mistero.

Concetto questo ripreso anche durante la sua presenza alla rassegna Garda d’Autore, evento dove Toti non solo ha ribadito la sua contrarietà a un’alleanza con Renzi, ma anche a un sistema elettorale di stampo proporzionale.

Io credo in una legge maggioritaria che tenga insieme il centrodestra così come il centrosinistra, che eviti gli eccessi leaderistici da entrambe le parti e soprattutto che consenta agli elettori di guardare in faccia coloro che vengono votati. Non ho nessuna animosità nei confronti di Renzi e del PD. Posso capire chi la pensa diversamente da me ma non posso farci un governo insieme, non produrrebbe niente di utile paralizzato dai veti incrociati.

Una presa di posizione questa di Giovanni Toti contro il proporzionale che cozza contro la volontà di Silvio Berlusconi, più volte ribadita negli ultimi giorni, di rispolverare quel modello tedesco affossato alla Camera circa un mese fa.

Ma non solo. La contrarietà poi di Toti a un possibile accordo post voto con il Partito Democratico di Matteo Renzi non dovrebbe esser piaciuta a Berlusconi, da sempre invece favorevole a tenere aperta anche questa porta.

Pericolo spaccatura tra Toti e Berlusconi

Con l’estate di mezzo, ancora è prematuro cercare di definire i vari accordi elettorali. Quando a settembre la politica italiana tornerà a cimentarsi nelle attività parlamentari, allora inizierà la lunga volata verso le elezioni politiche.

Gli ultimi sondaggi politici danno Forza Italia in forte rialzo, ma sono comunque lontani i numeri di alcuni anni fa. Per tornare al governo quindi gli azzurri dovranno stringere accordi prima o dopo il voto.

Giovanni Toti spinge per la soluzione più naturale: cementificare tutto il centrodestra, aprendo anche a movimenti più di destra ma anche a quei centristi come Raffaele Fitto che al momento vagano in cerca di casa.

Uno spostamento del baricentro più marcatamente verso le posizioni della Lega Nord, anche se questo non vorrebbe dire per Toti consegnarsi a Matteo Salvini diventando in qualche maniera subordinati al carroccio.

Silvio Berlusconi invece vorrebbe mantenere il controllo totale della coalizione così come ha sempre fatto, dettando anche la linea politica non negoziando su un’idea di centrodestra critico ma non ostile a Bruxelles.

Quanto alla leadership, il leader di Forza Italia vorrebbe un candidato più moderato rispetto a Salvini, come vedrebbe bene in un ministero di peso anche se teme che la crescita di popolarità del segretario leghista possa in qualche modo rappresentare la sua fine politica.

Ecco perché Berlusconi se dovesse scegliere con ogni probabilità andrebbe a optare per un governo dalle larghe intese con Matteo Renzi, dove potrebbe avere la mani maggiormente libere rispetto a un regno di Salvini.

Se quindi Berlusconi dovesse decidere di far correre Forza Italia da sola, ma molto in tal senso dovrebbe dipendere dalla nuova legge elettorale, Toti allora potrebbe pensare anche ad una clamorosa scissione.

Una scelta questa che sarebbe estrema per chi negli ultimi mesi ha sempre lavorato per l’unità della coalizione ma che, fra qualche anno, potrebbe rivelarsi decisiva per le sorti del paese.

Così come nel centrosinistra Giuliano Pisapia sta cercando di unire tutte quelle forze ostili al PD di Matteo Renzi, Giovanni Toti potrebbe fare lo stesso con il centrodestra lasciando Berlusconi solo e libero di allearsi con i dem.

Una mossa questa che alla lunga potrebbe pagare, creando i presupposti per il superamento definitivo di Berlusconi attirando in maniera ancora più incisiva i voti della sempre più ampia platea di chi è contrario alle politiche di Renzi.

Staremo a vedere quindi quale logica politica alla fine andrà a prevalere, con tutti i discorsi che al momento sono rinviati a settembre quando il paese si andrà a incanalare verso i binari di questa lunga campagna elettorale.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it