Il crollo dei prezzi del petrolio e le aspettative di una recessione più pesante del previsto stanno impattando negativamente sul rublo russo, ormai vicino ai minimi di sempre
Non accenna a fermarsi la caduta del rublo russo che, complice la debolezza cronica dei prezzi del petrolio sui mercati internazionali, sembra sempre più proiettato verso i minimi più bassi di sempre nei confronti del dollaro americano. La valuta di Mosca, che negli ultimi due anni si è svalutata del 120%, è scesa sui livelli più bassi da oltre un anno nel rapporto di cambio con il biglietto verde in scia alle aspettative di recessione più profonda del previsto per la Russia.
Da alcuni mesi la banca centrale del paese non ha più le risorse finanziarie per difendere la propria moneta dagli attacchi speculativi, dopo aver speso decine e decine di miliardi di dollari di riserve valutarie soprattutto nel corso del 2014. Ormai il rublo fluttua sui mercati globali senza alcun tipo di protezione e ciò sta provocando una nuova ondata di vendite senza freni, potenzialmente in grado di spingere il tasso di cambio USD/RUB dagli attuali 73 a oltre 77,90, ovvero i precedenti massimi storici.
Il crollo della moneta russa dipende, come detto poc’anzi, dal costante calo delle quotazioni petrolifere sui mercati internazionali, con il Brent che è sceso addirittura sui livelli più bassi degli ultimi 11 anni. La Russia è molto dipendente dall’export delle materie prime: in particolare i due terzi del totale derivano dalla vendita di petrolio e gas, che vanno a coprire più della metà delle esigenze finanziarie dello Stato. Il paese è da tempo in recessione e soffre anche per le pesanti sanzioni economiche inflitte dall’Occidente a seguito dell’annessione della Crimea.
Inoltre il rischio-paese resta elevato, tanto che le agenzie di rating giudicano il merito di credito di Mosca con il livello “junk”, ovvero “spazzatura”. I tassi di interesse sono ora all’11%, dopo essere stati alzati al 17% poco più di un anno fa per contrastare la speculazione ribassista sul rublo. La banca centrale russa ha oggi meno opzioni per risollevare la situazione come avvenuto ad inizio anno, per cui appare probabile un’ulteriore profonda svalutazione della valuta con il cambio USD/RUB che potrebbe sfondare presto anche la soglia psicologica di 80.
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