L’euro continua a resistere sul forex, nonostante il caos che ruota attorno alla Grecia. A breve appare probabile un crollo delle quotazioni dai valori correnti
Nelle ultime settimane l’euro ha mostrato grande tonicità sui mercati valutari, a dispetto della grave situazione economica-finanziaria che continua a interessare la Grecia. Mentre l’Europa si prepara al peggio, nonostante le continue riunioni d’emergenza e i tentativi di raggiungere un accordo entro fine mese (quando scadrà la rata sul debito da 1,7 miliardi da pagare al FMI, ndr), sul forex la moneta unica ha evidenziato grande vitalità grazie anche alla debolezza generalizzata del dollaro americano, a seguito delle recenti dichiarazioni della chairwoman della FED.
Janet Yellen, infatti, ha lasciato intendere che il rialzo dei tassi di interesse negli USA è psosibile già a settembre, ma la normalizzazione della politica monetaria avverrà molto gradualmente. Insomma, considerando anche che l’inflazione negli Stati Uniti resta sempre al di sotto del target del 2%, il costo del denaro non verrà alzato continuamente nei prossimi mesi. Il rialzo dell’euro, ieri salito sui top a un mese sul greenback a 1,1436, è stato anche favorito dalle aspettative degli investitori circa il raggiungimento di un’intesa sul debito greco.
Secondo quanto affermato da Alessandro Fugnoli di Kairos Sgr, “l’euro verrà sostenuto dalle banche centrali per dare un’immagine di stabilità” soprattutto se la Grecia dovesse fallire o addirittura uscire dall’Eurozona. Tuttavia la moltitudine di fattori negativi per la moneta unica dovrebbe alla fine far ripiombare l’euro in una spirale di vendite significativa. Difficile immaginare un cambio euro/dollaro ancora intorno a 1,14, tanto che quasi tutte le principali banche d’affari sono da tempo ben posizionate short con target di breve periodo compresi tra 1,05 e la parità. Oggi il cambio perde lo 0,5% ed è tornato a 1,13: nei prossimi giorni appare molto probabile un ritorno almeno in area 1,10.
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