Il peso messicano perde l’1,2%, ma le puntate rialziste sulla valuta sono ai massimi di quattro anni.
La reazione del peso messicano ai tweet del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sul Nafta e sul muro di confine tra USA e Messico potrebbe essere il segnale che la valuta ha ormai poco spazio per salire ancora, BlackRock e Citigroup.
Il peso è sceso dell’1,2%, la peggiore tra le principali valute dei mercati emergenti nella sessione di lunedì, dopo che Trump ha twittato descrivendo come sia il Messico che il Canada stanno facendo i "difficili" durante l’attuale rinegoziazione dell’Accordo di libero scambio nordamericano. Ha anche nuovamente insistito sul fatto che il Messico debba pagare per la costruzione del muro di confine.
Nonostante i tweet di Trump in passato abbiano fatto scendere fortemente il peso messicano, hanno iniziato a perdere forza negli ultimi mesi. Stavolta la discesa del peso potrebbe segnare la fine del 16% di rialzo di quest’anno, il rally più forte del mondo sul mercato delle valute, ed esercitare pressioni su quegli investitori che ancora tengono posizioni rialziste sulla moneta.
I tweet di Trump stanno avendo un impatto sempre minore, fanno notare gli analisti, ma questo è avvenuto dopo un apprezzamento del 20% del peso messicano, mentre il dollaro è in calo.
Il peso messicano e l’influenza sui mercati
I mercati sono pesantemente long sul peso messicano, con i contratti rialzisti sulla valuta vicino ad un livello massimo di quattro anni, secondo i dati della Commodity Futures Trading Commission. Il rendimento del titolo di stato messicano di riferimento, denominato Mbono, è aumentato dello 0,5% in un mese e l’indice azionario del Messico è sceso dello 0,5%.
Stiamo entrando in una fase del mercato in cui il potenziale per ulteriori rialzi è molto più limitato, secondo quanto riportano gli analisti. Citigroup raccomanda di mantenere gli asset messicani solo come secondari nel proprio portafoglio sui mercati emergenti. La banca prevede un indebolimento verso i 18 pesos per dollaro entro la fine dell’anno e a 18,20 entro la fine del primo trimestre del 2018. I trader hanno iniziato a rivedere i propri posizionamenti, e una nuova fase sembra stare per iniziare per la valuta messicana.
Al momento il peso messicano è la valuta migliore tra i mercati emergenti. Il merito è delle cosiddette “misure anti-Trump” contenute nel piano di emergenza che il governo messicano ha messo in piedi per fronteggiare le minacce del neopresidente USA. Nell’arco del solo mese di febbraio 2017, il Peso messicano ha raggiunto un guadagno del 5%, segno che questi provvedimenti stanno facendo il loro effetto.
Dopo l’elezione di Trump alla presidenza americana, infatti, il peso messicano era sceso di ben 11 punti percentuali rispetto al dollaro. Nel corso degli ultimi mesi però gli investitori, rinfrancati dallo scarso valore delle minacce di Trump e dai provvedimenti della Banca centrale del Messico, hanno trovato un clima più favorevole agli scambi.
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