Il meeting della BCE di Napoli non ha prodotto grosse sorprese, se non l’annuncio della tempistica relativa agli acquisti di covered bond e asset-backed securities previsti rispettivamente a metà ottobre e nel quarto trimestre dell’anno in corso. Il piano di acquisti durerà due anni e includerà anche i titoli di Grecia e Cipro, nonostante il basso rating sovrano attribuito ai due paesi dell’area euro dalle principali agenzie di rating internazionali.
La BCE ha dichiarato ancora una volta di essere pronta ad utilizzare altre misure monetarie ultra-espansive, per combattere il rischio di bassa inflazione prolungata nel tempo. Il governatore Mario Draghi ha sottolineato che il programma di acquisti di covered bond e Abs avrà un significativo impatto sul bilancio dell’Eurotower, ma ciò che conta in questo momento è “reflazionare l’economia per portare il livello dei prezzi intorno al 2%”. Tuttavia Draghi non ha parlato di nessun piano di quantitative easing.
Draghi ha ricordato che l’economia dell’eurozona cresce con ritmi molto modesti e la disoccupazione elevata frena l’attività economica. L’inflazione resterà bassa nel 2014, ma nei prossimi due anni dovrebbe lentamente rialzare la testa. Sui mercati internazionali l’euro è riuscito a rallentare il ritmo della discesa, che nelle ultime settimane era diventata davvero molto significativa.
Il tasso di cambio EURUSD aveva evidenziato una perdita dell’8% nel trimestre luglio-settembre, registrando la peggior striscia negativa dal 2010. Ieri il cambio si è spinto quasi fino a 1,27, anche se stanotte sui mercati asiatici c’è stata una prevalenza di vendite con la quotazione tornata in area 1,2650. Bene l’euro contro la sterlina: il cross EURGBP è salito fin sora 0,7850. Ok anche il cross EURJPY che si avvicina nuovamente alla soglia di 138.
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