Le elezioni USA 2012 avranno effetti sul mercato Forex? Se sì, in che modo?
A incidere sull’andamento del mercato Forex, in questo momento, ci sono tre temi centrali:
1) la Spagna (chiederà aiuto oppure no?);
2) la Grecia (saranno concessi gli aiuti? Che fare con la ristrutturazione del debito?);
3) il 6 novembre 2012, il giorno delle elezioni USA, il cosiddetto Election Day.
Le elezioni USA avranno effetti sul Forex?
La decisione che prenderanno i cittadini Americani determinerà il trend sui mercati per almeno i prossimi due mesi. Sul lungo termine, dunque, le elezioni USA 2012 non saranno così determinanti, ma la volatilità potrebbe aumentare e il cambiare il corso del dollaro.
Barack Obama e Ben Bernanke: relazione positiva
Non è un mistero che tra Barack Obama e Ben Bernanke ("Chairman" della Federal Reserve) scorra buon sangue, alcuni addirittura sostengono che le decisioni della Federal Reserve in merito al QE3 siano state parte della campagna elettorale di Obama. Questa posizione è abbastanza ridicola, ma sono in tanti a sostenere che tra il Presidente Obama e Ben Bernanke ci siano stati positivi scambi di cooperazione, infatti è grazie al supporto del Presidente che la Federal Reserve ha potuto operare liberamente implementando la propria politica monetaria con il programma del quantitative easing (QE3).
Mitt Romney e Federal Reserve: relazione complicata
D’altro canto, invece, in caso di vittoria del candidato Repubblicano, Mitt Romney, la situazione con la Federal Reserve non sarebbe così "facile". E’ difficile che la collaborazione tra Bernanke e Romney fili liscia come è accaduto con Obama, si tratta di un qualcosa che percepiscono anche gli investitori.
Sostanzialmente, Romney non è la scelta migliore per i mercati finanziari: non è un segreto che i Repubblicani non abbiano troppa simpatia nei confronti del QE e dei tassi di interesse "eccezionalmente" bassi.
La vittoria di Romney aprirebbe opportunità di riduzione del totale investito per il QE3 (40 miliardi di dollari al mese) se i dati macro dagli Stati Uniti rilevassero ulteriori miglioramenti. Questa possibilità non sarebbe molto favorevole ai mercati, data la quantità di denaro che iniettata nel sistema offre possibilità di ripresa.
L’annuncio dell’elezione di Romney provocherebbe un innalzamento della volatilità e un apprezzamento del Dollaro USA (USD), visto i problemi che stanno affrontando in questo momento i mercati emergenti.
Come la mettiamo con il Fiscal Cliff?
Tutte queste considerazioni prescindono un’altra importantissima questione che gli Stati Uniti ed il nuovo Presidente dovranno affrontare a breve: il fiscal cliff.
Un Congresso dominato dai Repubblicani e da Romney potrebbe cavarsela facilmente nell’affrontare i problemi del fiscal cliff, mentre Obama avrebbe ben più problemi: la fine del giro di allentamenti introdotti lo scorso anno hanno poche possibilità di essere prolungati. Sicuramente, il Presidente in carica (chiunque egli sia) dovrà mantenerne alcuni per qualche mese (per fare in modo che gli effetti del fiscal cliff possano arrivare "gradualmente").
Quanto tempo ci voglia a sbrogliare il dilemma del fiscal cliff dipende in buona parte dal Congresso, ma sicuramente -a prescindere da chi sarà eletto- si giungerà ad un accordo su come affrontare il precipizio fiscale, l’unica cosa importante su questo fronte è la velocità con il quale gli accordi verranno raggiunti.
Conclusioni
La vittoria di Obama segnerebbe il proseguimento del cammino intrapreso dagli Stati Uniti sia in materia monetaria, sia fiscale e questa possibilità è quella che maggiormente preferiscono i trader. D’altra parte, invece, l’elezione di Romney potrebbe essere una minaccia a questo "ordine", così la sua vittoria rappresenterebbe un rischio che i mercati non vogliono correre.
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- Le opinioni espresse in questo articolo sono di Adam Narczewski, Managing Director XTB Polonia
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