Forex: cambio Euro/Dollaro e elezioni USA. Quali possibili effetti? Scenari

Federica Agostini

30/10/2012

Forex: cambio Euro/Dollaro e elezioni USA. Quali possibili effetti? Scenari

L’economia numero uno al mondo si avvicina alle elezioni presidenziali. A meno di una settimana dal voto, il fiscal cliff rappresenta una delle questioni più spinose che il prossimo abitante della Casa Bianca dovrà affrontare nell’immediato, ma quali sono i possibili effetti che l’elezione di uno o l’altro candidato può avere sul cambio Euro/Dollaro?

Tra i due candidati, Obama e Romney, c’è una significativa differenza di approccio sull’argomento fiscal cliff, come su altre questioni economiche e, per questo, il risultato delle elezioni del prossimo 6 novembre avrà sicuramente degli effetti sul mercato del Dollaro Americano, senza contare che i sondaggi mostrano preferenze talvolta marginali tra i due candidati, portando l’incertezza (e potenzialmente la volatilità) a livelli altissimi.

Ecco allora, un piccolo resoconto sul fiscal cliff, sul sentiment del mercato e 4 possibili scenari elettorali ai quali seguono i possibili effetti sul cambio Euro/Dollaro.

Fiscal Cliff: il divario tra Obama e Romney

Senza alcun intervento, a partire dal 2013 negli Stati Uniti si combineranno una serie di aumenti sulle tasse e tagli alle spese che potrebbero portare l’economia nel pieno della recessione, il fenomeno che da tempo ormai la stampa discute col nome di Fiscal cliff (approfondimento su Forexinfo.it: Cos’è il fiscal cliff).

Sinteticamente: Romney e i repubblicani preferirebbero maggiori tagli alle spese e diminuire l’aumento delle tasse; d’altra parte la posizione di Obama e dei democratici preferirebbe un mix delle due questioni.

Sentiment dei mercati

Sui mercati il sentiment è tutt’altro che positivo. Se non saranno trovate soluzioni concrete, la Grecia terminerà i soldi per il 16 novembre. Al momento le trattative con la Troika sono ferme sulla questione della riforma del lavoro. In Spagna, il governo rifiuta di fare richiesta per il salvataggio.

La Cina, nel bel mezzo del cambio di regime, continua a mostrare segni di rallentamento, mentre il Giappone combatte per far ripartire l’economia spinta indietro verso la deflazione.

Gli indicatori economici degli Stati Uniti rimangono a livello mediocre, con un tasso di crescita poco convincente. Come accade per altre economie, molti sperano che gli Stati Uniti possano riprendersi e contemporaneamente far riprendere il corso dell’economia globale.

In questo contesto, un risultato favorevole per i mercati innescherebbe la propensione al rischio e, dunque, la vendita del dollaro. Mentre esiti meno favorevoli spingerebbero all’avversione al rischio, dunque ad un volo verso i safe haven che rinforzerebbe la posizione del Dollaro Americano (USD) e dello Yen Giapponese (JPY).

Quattro possibili scenari dopo le elezioni

1. Vittoria unica di un solo partito

Camera, Senato e Casa Bianca tutte nelle mani di un unico partito, si tratta di un’eventualità con poche possibilità, sebbene una condizione del genere renderebbe il processo di decisioni molto più semplice. Comunque, se tale eventualità dovesse compiersi, il Dollaro cadrebbe a picco, mentre la borsa volerebbe a rialzo.

2. Elezione di Romney

Stando ai mercati questa sarebbe l’eventualità positiva, visto che al candidato repubblicano sono associate le maggiori possibilità di risoluzione del fiscal cliff. In questo contesto, il dollaro dovrebbe tornare a scendere.

3. Elezione di Obama (con il voto popolare)

Tanto Romney quanto Obama hanno più o meno le stesse possibilità di essere eletti. Tuttavia la rielezione di Obama sarebbe meno favorevole ai mercati, visto che le aspettative riguardo alla risoluzione del fiscal cliff da parte del candidato Democratico sono meno convincenti. In questo caso il dollaro potrebbe salire.

4. Elezione di Obama (senza voto popolare)

Decisamente meno probabile, visto che il vincitore delle elezioni, vince per mezzo del voto popolare. Comunque, secondo alcuni sondaggi, Obama potrebbe vincere in abbastanza stati, tanto da stabilire una maggioranza dell’elettorato (dei cosiddetti grandi elettori), ma non una maggioranza di voti popolari. Dopo i disastrosi effetti dell’uragano Sandy, tale eventualità è diventata leggermente più concreta. Ad ogni modo, se Obama vincesse senza il voto popolare, allora sarebbe possibile che i Repubblicani acquisissero maggiore rilevanza nelle trattative future. Ciò che accadrebbe sarebbe una replica di ciò che è successo sulla questione del "tetto al debito" - un insoddisfacente compromesso di breve termine che potrebbe sfociare in ulteriori downgrade da parte delle agenzie di rating. In questo caso, il dollaro americano salirebbe alle stelle.

Su Forexinfo.it - Segui la copertura completa sulle Elezioni USA 2012

Sul cambio Euro/Dollaro

Data la posta in gioco e vista la forte incertezza, i movimenti sul cambio Euro/Dollaro potrebbero essere ampissimi.

Il cambio Euro/Dollaro è sostanzialmente scambiato nel range tra 1.28 e 1.3170, da almeno due mesi. C’è una buona possibilità che dopo le elezioni tali linee vengano rotte, al di fuori del range la linea del 1.25 è una zona chiave nel ribasso, mentre la linea 1.3480 diverrebbe una importante barriera al rialzo (che è poi la linea da cui parte la linea di downtrend disegnata in blu sul grafico).

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